Griezmann e quell’inutile teatrino mediatico. I tifosi non lasciano correre

Pubblicato il 15 Maggio 2019 alle 15:37 Autore: Lorenzo Annis

Griezmann e quell’inutile teatrino mediatico. I tifosi non lasciano correre. A soli dodici mesi da un rinnovo di contratto monstre, Antoine Griezmann…

Griezmann e quell'inutile teatrino mediatico. I tifosi non lasciano correre
Griezmann e quell’inutile teatrino mediatico. I tifosi non lasciano correre

A soli undici mesi da un rinnovo di contratto monstre, Antoine Griezmann ha annunciato ufficialmente che lascerà l’Atletico Madrid al termine della stagione. Il francese è in forza ai colchoneros dall’estate 2014, quando arrivò dopo il pagamento dei 30 milioni di euro della clausola rescissoria che lo legava alla Real Sociedad.

Alla corte del Cholo Simeone, Griezmann è diventato uno dei giocatori più forti al mondo, ha vinto un Mondiale con la Francia e ha sfiorato per due volte la vittoria del Pallone d’Oro. Ha (ovviamente) contribuito parecchio alla crescita del club madrileno, segnando oltre cento gol e affermandosi come uno dei migliori giocatori della storia dell’Atletico.

Ma, in tutto ciò, la sua scelta di cambiar aria ha scatenato l’ira dei tifosi rojiblancos, che sui social non hanno proferito belle parole nei confronti del francese. E il motivo è presto detto.

Il teatrino mediatico by Antoine Griezmann

Tutto ha origine la scorsa stagione. Le Petit Diable è oggetto del desiderio di tanti top club e ha già rifiutato la corte spietata del Manchester United, giurando fedeltà alla squadra madrilena. Ma, con il passare delle settimane, le voci sul suo futuro si infittiscono sempre più e forse lo distraggono più del dovuto.

Questo non va giù alla tifoseria, che durante un Atletico-Eibar di fine campionato – avvenuto dopo la finale di Europa League nella quale proprio il numero sette ha siglato una doppietta decisiva – lo ha pesantemente fischiato, scatenando l’ira del francese nel corso del match.

Questo è dovuto ad un continuo rinvio sulla decisione del proprio futuro. A riguardo, Griezmann ha sempre annunciato che avrebbe dato risposta prima dell’inizio del Mondiale. Il Barcellona aveva già il contratto e la penna pronti sul tavolo, ma un blitz a casa Griezmann del Cholo e del grande amico Godin lo aveva fatto vacillare parecchio.

Il 15 giugno – a Mondiale già cominciato – il francese ha messo in piedi qualcosa mai visto prima: un video trasmesso da un’emittente televisiva spagnola nel quale annunciava la sua permanenza nella sponda biancorossa della capitale spagnola, decisione presa anche “grazie” ad un super rinnovo da oltre venti milioni di euro annui.

Questa mossa non ha comunque placato le ire delle tifoseria, sentitasi presa in giro e soprattutto scocciata dal modo in cui è arrivato l’annuncio. Il rapporto è comunque rimasto distaccato anche nel corso dell’attuale stagione. Prestazioni altalenanti e continue voci provenienti dalla Catalunya, unite all’addio di Diego Godin, hanno ufficialmente messo fine al rapporto tra Griezmann e l’Atletico Madrid dopo cinque stagioni.

Anche stavolta c’è un video di mezzo, pubblicato però su Twitter, nel quale Grizou ha annunciato l’addio ringraziando tutti, tifoseria compresa. Afición che, come da copione, non l’ha presa affatto bene. Ancora scottata da quel teatrino messo in piedi meno di dodici mesi fa che non ha fatto altro che aumentare le tensioni fra le parti. In attesa di risposte da Cannes e Venezia, ora Antoine Griezmann sembra essere davvero pronto a vestirsi di blaugrana, con un anno di ritardo nella tabella di marcia e con un taglio dello stipendio pronto che, per certi versi, fa riflettere.

SEGUI IL TERMOMETRO SPORTIVO ANCHE SU FACEBOOKTWITTER E TELEGRAM

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM

Hai suggerimenti o correzioni da proporre? Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Lorenzo Annis

Nato il 1° luglio del 1996, è nel Termometro Politico dal 2017. Scrive prevalentemente di sport dividendosi tra pallone e pedali, le sue più grandi passioni sportive.
Tutti gli articoli di Lorenzo Annis →