Perché il venerdì 17 è un giorno sfortunato. Le credenze e le leggende

Pubblicato il 17 Maggio 2019 alle 15:44 Autore: Daniele Sforza

Oggi è venerdì 17, un’associazione, quella tra giorno e numero, che a molti fa fare gli scongiuri. Ma quali sono le credenze riguardo questa data funesta?

Venerdì 17: perché è un giorno sfortunato
Perché il venerdì 17 è un giorno sfortunato. Le credenze e le leggende

In Italia venerdì 17 porta sfortuna. O almeno così dicono i superstiziosi. Ma quello che forse non sapete è che solo in Italia il 17 porta “scalogna”. Nei Paesi anglosassoni, infatti, è il venerdì 13 che porta sciagure. E non a caso è intitolato così uno dei più famosi slasher movie statunitensi. Ma allora perché il venerdì 17 porta sfortuna secondo le credenze nostrane? Per rispondere a questa domanda dobbiamo virare verso i riferimenti storici.

Il numero 17 porta sfortuna? Cos’è l’eptacaidecafobia

Si chiama eptacaidecafobia e per chi ha timore di pronunciarla può semplicemente chiamarla “paura del numero 17”. Questo numero, infatti, è sinonimo di sfortuna nei Paesi che hanno origini greco-latine. E infatti bisogna ritornare alla Grecia antica, e in particolare ai seguaci di Pitagora che aborrivano il 17 semplicemente perché compreso tra i numeri 16 e 18, ovvero i due simboli di perfezione nella rappresentazione del quadrilatero (4×4 e 3×6).

Altro riferimento è quello religioso, ma solo cristiano. Sì, perché mentre per gli ebrei il 17 è un numero portafortuna, nella Bibbia si fa riferimento al “17 del secondo mese” quando si parla del giorno in cui iniziò il diluvio universale.

Il 17 ha portato sfortuna anche ai Romani, visto che questo numero, alla pari del 18 e del 19, non fu più assegnato a una legione dopo che queste furono distrutte nella battaglia di Teutoburgo del 9 dopo Cristo. Una tradizione che è arrivata fino ai giorni nostri, dove negli hotel e negli aerei spesso i numeri 13 e 17 (dipende dal Paese in cui si è) non esistono, e perfino nei grattacieli newyorchesi sembra che si eviti di costruire il tredicesimo piano. Ma sempre nell’antica Roma il 17 sembrava un numero non particolarmente propizio: in numeri romani, infatti, 17 equivale a XVII, che sarebbe l’anagramma di VIXI, ovvero “vissi”, “sono morto”.

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E il venerdì cosa c’entra?

Abbiamo visto insomma le ragioni che portano i superstiziosi a credere che il 17 porti sfortuna, tanto da esistere una vera e propria fobia a riguardo (la stessa esiste anche per il 13, ma in questo caso di chiama triscaidecafobia). Ma il venerdì che c’entra? Bisogna risalire ancora alle radici cristiane per dare una risposta, perché Gesù sarebbe stato crocifisso proprio di venerdì.

Va però detto che il venerdì fu anche il giorno in cui venne dato l’ordine dello sterminio dei templari: ciò avvenne di venerdì 13 ottobre, e questo spiega anche l’origine della triscaidecafobia. L’associazione tra venerdì e 17 esiste quindi solo da noi, per poi essere stata rafforzata anche dalla Smorfia napoletana, secondo la quale il 17 è sinonimo di sfortuna, sciagura.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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