Trattamento sanitario volontario: procedura e chi deve farlo

Pubblicato il 28 Maggio 2019 alle 17:00 Autore: Claudio Garau

In che cosa consiste il trattamento sanitario volontario e quali sono sono i soggetti che possono richiederlo? Quali diritti sono garantiti?

Trattamento sanitario volontario procedura e chi deve farlo
Trattamento sanitario volontario: procedura e chi deve farlo

Vediamo di seguito come funziona un trattamento sanitario volontario, chi deve farlo e qual è l’iter da seguire in queste circostanze. La legge infatti prevede disposizioni specifiche anche per chi, essendo affetto da disturbi psichici, intenda ricevere una assistenza ad hoc da parte di strutture e personale a ciò dedicato.

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Trattamento sanitario volontario: qual è la prassi da seguire? chi può far domanda?

In sintesi, occorre dire che attivare un trattamento sanitario volontario (abbreviato in TSV) non è operazione particolarmente macchinosa. Semplicemente, occorrerà una specifica richiesta o istanza della persona affetta dal disturbo oppure una proposta del medico curante. In ogni caso, sarà opportuno ricevere apposita indicazione da parte del Centro di salute mentale dell’azienda sanitaria di riferimento. Tale tipo di trattamento è da distinguersi rispetto alla procedura obbligatoria (trattamento sanitario obbligatorio o TSO). Essa in pratica, è finalizzata comunque alla cura della patologia psichiatrica che, però, essendo particolarmente grave e pericolosa, richiede un trattamento medico e un ricovero coatto, cioè anche contro la volontà del malato.

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Quali sono i diritti del malato in queste circostanze?

Il fatto che sia un trattamento sanitario volontario e non obbligatorio, comporta che i ricoveri o cure psichiatriche non potranno comunque prescindere dal consenso dell’interessato. Anzi, anche in regime di TSV, le persone sono titolari di diversi diritti, che fanno più in generale riferimento alla tutela di beni primari quali la salute e la dignità umana. Pertanto, in caso di violazione avremo la configurazione di reati come il sequestro di persona, i maltrattamenti, le lesioni. Ad esempio, una persona che si avvale di trattamento sanitario volontario, avrà diritto a rifiutare le terapie; ad essere informati sui tipo di cura effettuata e sugli effetti; ad essere dimessi dalla struttura psichiatrica se richiesto. Soprattutto dovrà essere garantita l’integrità psico-fisica (senza offese, minacce o violenze fisiche) e la privacy della persona sottoposta a TSV.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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