Clausola risolutiva espressa: cos’è e cosa dice il codice civile

Pubblicato il 21 Giugno 2019 alle 15:34 Autore: Claudio Garau

Che cos’è la clausola risolutiva espressa e da quale fonte normativa è disciplinata. Come funziona ed un esempio pratico di essa.

Clausola risolutiva espressa cos'è e cosa dice il codice civile
Clausola risolutiva espressa: cos’è e cosa dice il codice civile

È comune, nella prassi dei contratti tra privati, l’utilizzo della cosiddetta clausola risolutiva espressa. Vediamo di seguito com’é disciplinata dalle norme del Codice Civile, come funziona e quali sono i suoi tratti caratteristici.

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Clausola risolutiva espressa: qual è la fonte di riferimento?

Come anticipato, è il Codice Civile, all’art. 1456 a definire, in modo completo e chiaro, la portata e l’applicazione della clausola risolutiva espressa: “I contraenti possono convenire espressamente che il contratto si risolva nel caso che una determinata obbligazione non sia adempiuta secondo le modalità stabilite. In questo caso, la risoluzione si verifica di diritto quando la parte interessata dichiara all’altra che intende valersi della clausola risolutiva.” Insomma altro non è che una condizione del contratto, un particolare dettaglio o aspetto dell’accordo concluso tra le parti che, se non rispettato, porta alla risoluzione del contratto stesso.

È in gioco una o più obbligazioni e l’eventuale inadempimento di esse (non importa se lieve o grave), il cui contenuto è di volta in volta liberamente articolato dalle parti nel corso delle trattative, che portano poi alla stesura del contratto definitivo. La risoluzione, ovvero lo scioglimento del vincolo contrattuale che lega le parti, interviene non in modo istantaneo, ma soltanto laddove il creditore o avente diritto rende ne manifesta l’intenzione e la volontà. Non è particolare di poco conto, dato che – per questa via – non deve rivolgersi ad un giudice per ottenere gli effetti della suddetta clausola.

Un tipico caso di applicazione pratica di una clausola risolutiva espressa è nei contratti di locazione, laddove il proprietario locatore inserisca tale clausola per le ipotesi nelle quali l’inquilino non adempia all’obbligo di pagare il canone nei tempi previsti.

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Un esempio concreto

È possibile a questo punto offrire un esempio generale di clausola risolutiva espressa, fatte salve ovviamente tutte le caratteristiche e gli ulteriori dettagli che un qualsiasi contratto ha nella prassi dei rapporti tra privati.

Le parti intendono accordarsi e stipulare la seguente clausola risolutiva espressa, ai sensi dell’art. 1456 C.C. Ne consegue che il contratto in oggetto deve ritenersi risolto nel caso in cui le prestazioni, oggetto delle obbligazioni, non siano adempiute secondo le modalità definite al punto ___ del contratto. Le obbligazioni da eseguirsi a pena di risoluzione e poste a carico del Sig. ______________si riferiscono precisamente a___________________________________(consegna, pagamento, realizzazione di un’opera), mentre per il Sig. _________________________quella di ____________________.

La clausola in oggetto è da considerarsi parte integrante del presente contratto.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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