Risultati esame avvocato 2018: esiti ammessi e come fare ricorso

Pubblicato il 9 Luglio 2019 alle 14:42 Autore: Guglielmo Sano

Risultati esame avvocato: a breve anche le ultime corti comunicheranno gli esiti. Già tanti aspiranti sanno di non essere passati, conviene fare ricorso?

Risultati esame avvocato 2018: esiti ammessi e come fare ricorso
Risultati esame avvocato 2018: esiti ammessi e come fare ricorso

Molte Corti D’appello hanno già pubblicato i risultati dell’ultimo concorso di abilitazione alla professione di avvocato, a breve anche le restanti comunicheranno gli esiti dell’esame. Già tanti aspiranti sanno di non essere passati: conviene fare ricorso?

Risultati esame avvocato: conviene fare ricorso?

Naturalmente per rispondere alla domanda bisogna tenere in considerazione diversi fattori, tra l’altro, è bene tenere presente che è difficile, molto difficile, ottenere un capovolgimento del verdetto negativo del concorso. In generale, si può dire che chi fa ricorso ha delle possibilità di vittoria in giudizio soltanto nel caso vi siano state delle gravi irregolarità nello svolgimento dell’esame.

Per fare un esempio, è possibile affermare che fare ricorso conviene se il punteggio finale delle prove scritte non è stato giustificato da qualsivoglia documentazione scritta e ancor più nello specifico quando sulla prova viene scritta solo la cifra con cui si riepiloga la valutazione di quest’ultima, senza spiegare quindi il motivo che ha portato a dare tale votazione in modo argomentato. È opportuno fare ricorso anche se la commissione esaminatrice non è stata formata secondo le indicazioni di legge oppure se la commissione ha violato l’anonimato delle prove scritte. Inoltre, è possibile ricorrere contro il risultato dell’esame se la propria prova viene annullata perché si è accusati di aver copiato ma senza che vengano fornite delle prove.

A chi si fa ricorso? Quanto costa?

Questi in generale sono i vizi di forma che più di tutti costituiscono un valido motivo per fare ricorso contro il risultato dell’esame, tuttavia, bisogna precisare che ogni caso ha valore a sé e tocca pur sempre a un giudice entrare nel merito. Certo è che si hanno più possibilità di vincere se si rilevano degli errori di natura formale se, invece, semplicemente si pensa di aver subito un’ingiustizia meglio farsene una ragione ed evitare di spendere soldi e perdere tempo. In ogni caso, il ricorso deve essere presentato al Tar della propria regione di residenza entro 60 giorni dalla pubblicazione dei risultati dell’esame, le spese dipendono molto dal legale specializzato in diritto amministrativo che si sceglie per farsi rappresentare ma è molto difficile pagare meno di 3.000-4.000 euro per svolgere tutta la procedura (a meno che non si possa chiedere il gratuito patrocinio).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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