Pagamento carta di credito: piccoli importi, cosa cambia dal 2020?

Pubblicato il 11 Luglio 2019 alle 13:37 Autore: Claudio Garau

Cosa cambierà, dal 2020, in merito al pagamento con carta di credito, per piccoli importi. Qual è l’intento del legislatore?

Pagamento carta di credito: piccoli importi, cosa cambia dal 2020?
Pagamento carta di credito: piccoli importi, cosa cambia dal 2020?

Sembra che lo Stato sia sempre più determinato a far diminuire l’utilizzo del contante, a vantaggio di altri sistemi di pagamento come bancomat e carte di credito. La prospettiva è infatti che a partire dal 2020 l’uso delle carte sia applicato anche nei casi di pagamento di importi esigui e tutto in forma gratuita. Vediamo allora quali sono le novità previste per il prossimo anno.

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Pagamento carta di credito: che cosa è in programma?

Potrebbe trattarsi di una piccola rivoluzione. Il Governo sta infatti pensando di introdurre, nella prossima legge di bilancio, alcune importanti novità di ambito fiscale, tra cui quella con la quale sarebbe data notevole spinta al pagamento carta di credito e bancomat (al posto delle ancora usatissime monete e banconote), anche a partire da 1 euro e con la rilevante caratteristica di effettuarli senza costi di transazione, ovvero in modo totalmente gratuito

Insomma, uno scenario ben diverso da quello attuale, in cui i negozi e le attività commerciali in generale accettano per legge pagamento con carta di credito soltanto a partire dai 30 Euro. Al di sotto, vale la libera scelta dei singoli, non essendoci regole specifiche a riguardo. Da inizio 2020, i cosiddetti pagamenti tracciabili saranno molto incentivati, dato che gli operatori commerciali non avranno più valide motivazioni per non accettare il pagamento con carta di credito, anche per costi molto bassi, laddove il costo delle transazioni fosse azzerato.

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Qual è lo scopo della nuova legge?

Modernizzazione e lotta al contante, giustificate dallo specifico e chiaro intento di combattere la diffusissima evasione fiscale. Infatti, i pagamenti tracciabili quali quelli effettuati con carte (invece che con contanti), comportano una difficoltà a nascondere i guadagni al Fisco, decisamente maggiore. Anzi, l’esercente l’attività commerciale è comunque costretto ad emettere regolare scontrino, il quale ha la funzione di attestare e certificare l’effettuazione di una spesa o consumo.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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