Commissione Europea: eletta Von der Leyen, i temi del suo discorso

Pubblicato il 17 Luglio 2019 alle 15:32 Autore: Michele Mastandrea

Le parole di Ursula Von der Leyen, appena eletta alla presidenza della Commissione Europea. Focus su ambiente, migrazioni, politica estera, commercio.

Commissione Europea: eletta Von der Leyen, i temi del suo discorso
Commissione Europea: eletta Von der Leyen, i temi del suo discorso

Con 383 voti a favore, Ursula Von der Leyen è stata nominata Presidente della Commissione Europea. La titolare della Difesa tedesca, membro di spicco della CDU, è la prima donna nella storia a ricoprire tale carica. In linea di massima hanno votato a favore Popolari, Socialisti e Liberali. Contrari i Verdi, anche se la neoeletta presidentessa continua a sperare di includerli nella maggioranza all’Europarlamento. Si sono opposte all’elezione della Von der Leyen anche le forze sovraniste.

Il numero di voti necessario per l’elezione era pari a 374. L’elezione è quindi avvenuta di misura, decisivi sono risultati i voti dei 14 deputati pentastellati eletti all’emiciclo di Strasburgo. Von der Leyen ha annunciato immediatamente la rinuncia all’attuale incarico nel governo di Berlino, al fine di potersi concentrare pienamente sul nuovo importante ruolo istituzionale.

“Lavorerò per un’Europa unita da nord a sud, da est a ovest, pronta a combattere per il futuro invece che contro sé stessa”, sono state alcune delle sue prime parole dopo l’elezione.

Il discorso ai deputati di Von der Leyen

Nel discorso con il quale chiedeva la fiducia agli eurodeputati, Von der Leyen ha toccato numerosi punti cruciali per il futuro dell’Unione. Sullo scottante tema dei migranti ha tenuto un atteggiamento oscillante. Da un lato ha parlato di “dovere di salvare vite umane”, dall’altro di “ridurre la migrazione irregolare” combattendo “i contrabbandieri e i trafficanti” e costruendo una “Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera rafforzata”.

Il vero nodo sarà però riuscire a superare gli attuali accordi europei sulle migrazioni, riformando il Regolamento di Dublino. Von der Leyen proporrà sul tema un “Nuovo patto su migrazione ed asilo”. Le attuali profonde divergenze tra i governi dei paesi membri rendono questo dossier uno dei più spinosi per la nuova commissione.

Anche il tema ambientale ha figurato nel discorso di Von der Leyen. Questa ha promesso un “Green Deal” per l’Europa entro cento giorni dalla sua presidenza, ovvero dal prossimo primo novembre. Riecheggiante la proposta di alcuni esponenti dei Democratici americani, il “Green Deal” dovrebbe significare ingenti investimenti nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie pulite.

Entro il 2050, secondo il Presidente della Commissione Europea, l’Ue dovrebbe diventare il primo continente climaticamente neutrale del mondo. L’obiettivo dovrebbe essere raggiunto anche attraverso una nuova imposta sul carbonio alle frontiere continentali, “che eviti la rilocalizzazione delle emissioni europee”. Le sue considerazioni sul tema non le sono state però sufficienti a conquistare l’appoggio dei Verdi, che come si diceva hanno votato contro la sua nomina.

Commissione europea: fiscalità, commercio, politica estera

Sul tema fiscale, Von der Leyen ha appoggiato implicitamente la decisione francese di aumentare la tassazione dei giganti digitali. Senza mai nominare nello specifico la legge appena approvata da Parigi, la neo presidentessa ha invitato le grandi aziende tecnologiche a “condividere il fardello” della tassazione. Il tema è scottante in quanto alcuni paesi membri come l’Irlanda sono dichiaratamente contrari ad ogni regolazione comune della fiscalità relativa ad aziende come Facebook o Amazon. Altri, come appunto la Francia, spingono per un passo in avanti sul tema anche a costo di attirarsi le ostilità americane.

In un passaggio sull’attuale configurazione dell’economia internazionale, Von der Leyen si è espressa a favore della risoluzione in ambito multilaterale delle controversie economiche. Riferimento non troppo velato alle opposte pratiche dell’attuale amministrazione americana, notoriamente più incline ad un approccio bilaterale sulla questione.

Il nuovo Presidente della Commissione Europea ha affermato la sua fiducia nel Patto di Stabilità e Crescita, strizzando l’occhio alla famiglia politica di cui è esponente, i Popolari. Nonché agli stati nordeuropei, da sempre a favore di una stretto controllo delle dinamiche nazionali di gestione del debito. Si è poi espressa a favore di un salario minimo europeo e di una forte azione sul tema della disoccupazione, da attuare attraverso un “Programma europeo di riassicurazione dei sussidi di disoccupazione”.

Chiusura sulla politica estera, dove Von der Leyen ha affermato la necessità di una ferma collocazione della UE nell’ambito della NATO e dei rapporti transatlantici. Inoltre, la neo presidentessa si è detta disponibile a posticipare ulteriormente la data di uscita dalla Gran Bretagna dall’Unione, senza però accennare a nessun passo indietro di Bruxelles sulle attuali modalità di realizzazione della Brexit. Questa dovrà “preservare i diritti dei cittadini e preservare la pace e la stabilità sull’isola d’Irlanda“.

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L'autore: Michele Mastandrea

Nato nel 1988, vive a Bologna. Laureato in Relazioni Internazionali all'università felsinea, su Termometro Politico scrive di politica estera ed economia.
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