Poste Italiane: buoni fruttiferi, interessi vanno liquidati. Il caso di Treviso

Pubblicato il 1 Agosto 2019 alle 11:26 Autore: Daniele Sforza

Ancora un caso di buoni fruttiferi di Poste Italiane il cui rimborso effettivo è stato legittimato da una sentenza dell’ABF. Il caso.

Poste Italiane: buoni fruttiferi, interessi vanno liquidati. Il caso di Treviso

I buoni fruttiferi di Poste Italiane tornano al centro delle cronache, per un recente caso giudicato dall’Arbitro Bancario Finanziario con esito positivo a favore del contribuente. A tenere banco sono ancora i buoni fruttiferi della Serie Q/P, in questo caso del valore di 5 milioni di lire e la cui sottoscrizione è avvenuta il 17 dicembre 1988, proprio in quel periodo che ormai si trova spesso nelle sentenze giurisprudenziali trattate da Cassazione e dall’ABF stesso. Andiamo a raccontare l’episodio.  

Buoni fruttiferi di Poste Italiane Serie Q/P: il caso a Treviso

Un geometra di Treviso, cointestatario con la madre del buono sopraccitato, ha vinto un ricorso presentato presso l’Arbitro Bancario Finanziario di Torino, che alfine si è espresso favorevolmente per il contribuente. Oggetto del contenzioso, come di consueto, il rimborso effettivo del buono. Vista la cadenza trentennale del titolo, quando il geometra si è recato alle Poste a riscuotere quanto gli spettava, si è visto rimborsare 27.698,17 euro. Una cifra ben inferiore a quella che invece corrispondeva al valore effettivo, ovvero 48.524,43 euro. Il nodo centrale è sempre quello degli ultimi 10 anni di titolarità del buono, ovvero dal 21° al 30° anno di possesso. Ed è proprio sui rendimenti applicati negli ultimi 10 anni che il valore del rimborso sale a quella cifra, come ha spiegato l’avvocato Alberto Rizzo alla Gazzetta d’Alba.

Cosa ha deciso l’Arbitro Bancario Finanziario

Quindi ci si è rivolti all’Arbitro Bancario Finanziario, il quale, anche alla luce delle recenti sentenze della Corte di Cassazione, ha dato ragione al contribuente, che alla fine si è visto riconoscere quanto effettivamente gli spettava. L’ABF ha poi rimproverato Poste Italiane, assente e mancante nella cooperazione dello svolgimento del procedimento arbitrale. Questo caso di Treviso apre ulteriori porte a tutti i sottoscrittori di certi tipi di Buoni (leggi questo articolo per saperne di più), che potrebbero ricevere rimborsi molto inferiori rispetto al dovuto e che potrebbero quindi rivolgersi all’assistenza legale per veder rispettati i propri diritti e ricevere somme più cospicue. Naturalmente, ogni caso andrebbe trattato singolarmente, ma resta ancora una possibilità, anche qualora il Buono sia stato incassato e non siano passati più dieci anni dal rimborso.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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