Legge 104 e partita Iva: quali agevolazioni sono previste

Pubblicato il 13 Agosto 2019 alle 11:16 Autore: Daniele Sforza

I titolari di partita Iva hanno diritto alle agevolazioni previste dalla Legge 104? Non proprio, ma i lavoratori autonomo possono fruire di altri benefici.

Legge 104 e partita Iva: quali agevolazioni sono previste

Legge 104 e lavoratori autonomi titolari di partita Iva: sono in molti a cercare informazioni sulla possibilità di fruire di alcune agevolazioni garantite dalla Legge 104, tra cui i permessi retribuiti. Il connubio, invece, non c’è. La Legge 104 è un istituto che consente solo ai lavoratori dipendenti che hanno familiari disabili di fruire dei permessi retribuiti e delle altre agevolazioni stabilite dal testo del 1992. Tuttavia le partite Iva hanno diritto ad alcune agevolazioni che, nonostante non abbiano nulla a che vedere con la Legge 104, si avvicinano per tipologia.

Legge 104: perché le partite Iva non hanno diritto

I permessi retribuiti garantiti dalla Legge 104 sono riservati solo ed esclusivamente ai lavoratori dipendenti, sia che essi lavorino nel comparto pubblico, sia che operino in quello privato. Oltre ai permessi retribuiti, tali lavoratori hanno anche diritto al congedo straordinario retribuito. I lavoratori autonomi che hanno genitori o figli disabili si sono spesso interrogati sulle motivazioni che di fatto li escludono da tale beneficio, auspicando al tempo stesso una legge che possa presagire una loro inclusione. Tuttavia chi lavora con partita Iva opera tramite fatture da lui stesso redatte, in cui determina un compenso in base al servizio e all’attività lavorativa svolta, e mancano dunque della busta paga dove poter calcolare l’importo delle indennità di questa tipologia.

Partite Iva caregiver: a cosa hanno diritto

I lavoratori con partita Iva che svolgono funzioni di caregiver e quindi assistono familiari di primo grado con handicap in situazione di gravità, possono tuttavia beneficiare di un accesso più semplice alla pensione. Ciò avviene grazie all’introduzione dell’Ape Sociale, alla quale si può accedere con 63 anni di età e minimo 30 anni di contributi. Si ricorda però che l’Ape Sociale è una misura che quest’anno è stata prorogata fino al 31 dicembre 2019. Ciò significa che a partire dal 1° gennaio 2020 tale agevolazione dovrebbe decadere.

Poi c’è il capitolo detrazioni: chi non lavora nel regime forfettario – e quindi chi può scaricare fatture e spese – ha diritto alla detrazione Irpef del 19% sulle spese mediche sostenute per il familiare disabile e alla detrazione del 36% sugli interventi finalizzati all’abbattimento di barriere architettoniche. Infine, per chi ha figli disabili a carico, potrà fruire della relativa detrazione (400 euro ulteriori da aggiungersi alla detrazione stessa).

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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