Regime Forfettario 2020: requisiti partite Iva, si torna ai vecchi limiti?

Pubblicato il 4 Settembre 2019 alle 10:03 Autore: Daniele Sforza

Che fine farà il regime forfettario nel 2020? Con la scomparsa della Lega dall’esecutivo, la domanda è più che legittima. Si tornerà al vecchio regime?

Regime Forfettario 2020: requisiti partite Iva, si torna ai vecchi limiti?

La flat tax al 15% per le partite Iva che percepiscono redditi annui fino a 65.000 euro è stato un progetto fortemente voluto dalla Lega che si sarebbe dovuto evolvere nel prossimo anno, con aliquota al 20% (anziché al 15%) per chi percepisce redditi tra 65.000 e 100.000 euro annui. Vi era poi il progetto di una flat tax anche per le famiglie, ovvero per le persone fisiche. È logico pensare che con la caduta della Lega dal governo questo progetto tramonterà. Ma il regime forfettario 2020 subirà modifiche e cambiamenti importanti o resterà così com’è?

Regime forfettario 2019: un po’ di numeri

La “tassa piatta” al 15% per chi percepisce redditi fino a 65 mila euro ha dato un ulteriore slancio all’apertura delle partite Iva. Come scrive Il Sole 24 Ore, citando dati risalenti a 2 mesi, sono più di 411 mila le partite Iva che hanno aderito al nuovo regime forfettario con aliquota agevolata al 15%. Nel primo quadrimestre 2019 sono stati 126 mila i lavoratori che hanno aperto una nuova partita Iva, mentre circa 285 mila sono arrivati da un altro regime Irpef, come quello ordinario.

Flat tax 15%, resterà o cambierà?

La flat tax è sempre stata mal vista da Movimento 5 Stelle e PD, poiché considerata un progetto che favoriva i più ricchi, non dando così quel giusto criterio di proporzionalità tra chi guadagna di più e chi guadagna di meno. Secondo questo punto di vista, insomma, chi percepisce più reddito paga meno tasse (in proporzione) di chi ne percepisce di meno. Ed è quindi praticamente certo che l’evoluzione della flat tax non ci sarà nel 2020. Ma il regime forfettario così com’è nel 2019 continuerà anche nel 2020?

Due sono le ipotesi: da un lato il ridimensionamento, dall’altro la permanenza degli attuali requisiti. L’apertura di nuove partite Iva e l’adesione al nuovo regime potrebbe giocare nel secondo senso, mentre il ridimensionamento rischierebbe conseguenze a lungo termine (chi aprirebbe oggi una partita Iva sapendo che ogni anno cambiano le cose e quindi con il rischio di restare “scottato”?). Dunque, è probabile che chi percepisce fino a 65 mila euro annui può aderire al nuovo regime forfettario e approfittare dell’aliquota agevolata al 15% (5% per chi avvia una nuova attività) anche nel 2020. Chi non ce l’ha fatta quest’anno e ha intenzione di aprire una nuova partita Iva nel 2020 aderendo al nuovo regime forfettario deve infatti conoscere le condizioni richieste, ovvero non lavorare in prevalenza per l’ex datore di lavoro (o per un soggetto che lo è stato nei 2 anni precedenti all’apertura della partita Iva), non avere quote di partecipazione in società di persone, associazioni o imprese familiari e non avere controllo diretto o indiretto su Srl o associazioni in partecipazione.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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