Buoni fruttiferi postali: rimborso di 110 mila euro in Irpinia. Il ricorso

Pubblicato il 13 Settembre 2019 alle 11:40 Autore: Daniele Sforza

Continua il contenzioso tra risparmiatori titolari di buoni fruttiferi postali e Poste Italiane: un nuovo caso ad Avellino si è risolto contro il Gruppo.

Buoni fruttiferi postali: rimborso di 110 mila euro in Irpinia. Il ricorso

Prosegue ormai da mesi il contenzioso tra Poste Italiane e i risparmiatori titolari dei buoni fruttiferi trentennali. La vicenda è sempre la solita: Poste risarcisce ai titolari dei buoni interessi inferiori a quelli realmente spettanti, per cavilli burocratici contestati all’azienda da diversi Tribunali. La mancanza di un timbro che esplichi realmente le modifiche agli interessi ha infatti consentito a diversi risparmiatori, previa assistenza di un’associazione di consumatori o di legali specializzati, di essere risarciti delle giuste somme. L’ultimo caso è avvenuto ad Avellino.

Buoni fruttiferi postali: il caso ad Avellino

Come riporta Irpinia News, Poste Italiane è stata obbligata a pagare 110 mila euro a un titolare di due buoni fruttiferi al quale originariamente ne aveva riconosciuto la metà, 55 mila euro. Ciò è avvenuto a seguito di un decreto ingiuntivo emesso dal tribunale di Avellino, che ha preso come riferimento principale una sentenza della Corte di Cassazione secondo la quale fa fede quanto è riportato sul buono fruttiferi postale. Elemento che ha dunque maggior preminenza rispetto alle modifiche introdotte con l’ormai notissimo decreto ministeriale del 1986. Il risparmiatore, per la causa, è stato assistito dall’avvocato Stefano Vozzella del Foro di Avellino e dall’avvocato Fabio Scarmozzino del Foro di Torino.

Buoni fruttiferi: risparmiatori vs Poste Italiane, nuovo precedente

Quello di Avellino si aggiunge così alla lista dei precedenti ai quali i titolari dei Buoni fruttiferi postali che si sono visti riconoscere interessi dimezzati possono rivolgersi nella perpetrazione di una causa legale finalizzata a ottenere quanto effettivamente spettante. Ricordiamo tuttavia che ogni caso va analizzato singolarmente, per valutare se ci sono i presupposti per avanzare richieste di questo tipo a Poste Italiane e non essere beffati anche dal pagamento delle spese processuali. A tal proposito, i legali di un’associazione di consumatori di riferimento possono essere di aiuto per verificare la correttezza della pretesa.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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