Regime Forfettario 2020: riduzione limiti ricavi in vista. Le fasce a rischio

Pubblicato il 18 Settembre 2019 alle 10:12 Autore: Daniele Sforza

Quali novità per il regime forfettario 2020? Sarà introdotta la nuova aliquota al 20% sui redditi fino a 100 mila euro annui. Gli aggiornamenti.

Regime Forfettario 2020: riduzione limiti ricavi in vista. Le fasce a rischio

Cattive nuove per chi attendeva nel 2020 l’introduzione della seconda aliquota per la flat tax, quella al 20% per chi percepisce redditi tra 65.000 e 100.000 euro. Il nuovo esecutivo, infatti, non ha la minima intenzione di proseguire quello che considera un regalo alle fasce più ricche. Non ci dovrebbero invece essere problemi di sorta per chi percepisce redditi fino a 65.000 euro lordi annui: su questo fronte potrebbe restare tutto immutato, anche se si registra ancora incertezza sul tema e si parla anche di un ritorno alle vecchie aliquote (e ai vecchi limiti di reddito).

Regime forfettario 2020: ci saranno novità?

Se la Legge di Bilancio 2019 ha apportato diverse novità per le partite Iva che percepivano redditi fino a 65.000 euro, nel 2020 potrebbero esserci dei cambiamenti. Quanto originariamente previsto – applicare un’aliquota del 20% per chi percepisce tra 65.000 e 100.000 euro annui – non si farà. Lo scorso anno, di fatto, è stato esteso il regime forfettario, in particolare sui limiti di reddito – variabili in base ai codici Ateco – con la diretta conseguenza che la platea di partite Iva si è estesa (in particolar modo per le persone più avanti con l’età). Non proprio una tassa piatta, che la Lega di Salvini avrebbe voluto estendere anche alle persone fisiche il prossimo anno, ma un’effettiva estensione del regime forfettario.

Flat tax 20% addio?

La fascia di quei lavoratori autonomi che percepiscono fino a 65.000 euro annui non dovrebbe essere toccata (il rischio è la conseguente chiusura delle partite Iva aperte nel 2019 e dunque un calo dell’attività produttiva): non ci dovrebbero quindi essere dei ritocchi ai limiti reddituali, pertanto le partite Iva che guadagnano fino a quelle cifre dovrebbero continuare a pagare il 15% di Irpef (5% per le nuove attività per i primi 5 anni), anche se si resta in attesa di conferme. Nulla da fare invece per tutti quei lavoratori a cui era stato promesso che nel 2020 avrebbero pagato il 20% di Irpef sui redditi da 65 mila fino a 100 mila euro lordi annui. Su questo il nuovo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sembra essere categoricamente contrario.

Regime forfettario 2020: il ruolo di Bruxelles

Come scrive Barbara Weisz su Pmi.it, anche la Commissione Ue gioca un ruolo importante sotto questo aspetto. “La flat tax 2020 necessita del via libera della Commissione Ue, così come per la prosecuzione dell’attuale regime al 15%, su cui c’è soltanto un disco verde provvisorio fino al 31 dicembre 2019. In entrambi i casi, l’intervento di Bruxelles è obbligatorio in quanto serve la deroga rispetto alla direttiva comunitaria sull’Iva”.

Il governo studia la riforma fiscale

Il nuovo governo è intanto al lavoro su una riforma fiscale che dovrebbe concretizzarsi nell’arco di un triennio e che andrà a coinvolgere il meccanismo delle aliquote Irpef e delle agevolazioni fiscali. Questo potrebbe essere un elemento chiave fondamentale, i cui primi mattoni dovrebbero vedersi già nella Legge di Bilancio 2020.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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