Bolletta luce e gas: diffida a pagare, come non pagare i maxi conguagli

Pubblicato il 23 Settembre 2019 alle 14:25 Autore: Guglielmo Sano

Bolletta luce e gas: possono riportare un importo talmente alto da risultare chiaramente errato. Con quali strumenti si può difendere il consumatore?

Bolletta luce e gas: diffida a pagare, come non pagare i maxi conguagli

Bollette luce e gas: alcune volte possono riportare un importo esageratamente alto, talmente alto da risultare chiaramente errato. Con quali strumenti si può difendere un consumatore?

Bolletta luce e gas: quando si può presentare reclamo?

Sono tre in sostanza i casi in cui è possibile presentare reclamo contro le aziende che forniscono energia o comunque un servizio: quando viene richiesto il pagamento di una bolletta già pagata, oppure quando viene richiesto il pagamento di un servizio che in realtà non è stato utilizzato o, infine, quando viene richiesto il pagamento di una somma maggiore di quella dovuta realmente.  

Come presentare ricorso? E se non funziona?

Quando si verifica uno di questi tre casi chiamare il servizio clienti dell’azienda è un passaggio fondamentale, d’altra parte, nel caso in cui non si risolva il problema attraverso il servizio clienti si deve procedere in un’altra direzione. Innanzitutto, a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, va richiesta una rettifica della bolletta (che va allegata in copia), quindi, spiegare i motivi per cui si contesta anche attraverso tutta la documentazione che si ritiene utile in tal senso.

Bollette luce e gas: mercato libero, quando conviene o nasconde i costi

Ora, se a fronte di ciò, l’azienda minaccia comunque l’interruzione della fornitura, ci si potrà rivolgere o all’Autorità garante dell’energia ed il Gas (Aeeg) o a uno dei numerosi uffici di conciliazione attivati dalle associazioni dei consumatori. Altrimenti si potrà pur sempre presentare formale ricorso presso un Giudice di Pace.

Cosa succede se il reclamo viene accolto?

Dal momento in cui riceva la lettera di reclamo da parte di un cliente, l’azienda che gli fornisce l’utenza ha quaranta giorni al massimo per effettuare le opportune verifiche ed eventualmente effettuare il ricalcolo dell’importo. Dunque, riconosciuto l’errore, ha tempo novanta giorni per rimborsare il cliente se questo aveva già pagato la bolletta o, se non era già stata pagata, per annullarla.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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