L’arma segreta degli USA durante la seconda guerra mondiale: il ritardo mentale

Pubblicato il 26 Settembre 2019 alle 17:39 Autore: Nicolò Zuliani
L’arma segreta degli USA durante la seconda guerra mondiale: il ritardo mentale

È la seconda guerra mondiale, e Pearl Harbour è successo due mesi fa. Gli USA lavorano per trovare nuove armi con cui sconfiggere noi italiani, i tedeschi e i giapponesi. Scienziati, ingegneri e geni del male vengono reclutati nelle università e nelle prigioni con criteri di selezione livello “respira”. Ognuno di questi novelli Dr.Stranamore vuole contribuire alla vittoria del proprio paese, ed è in questo clima che Lytle S. Adams, dentista della Pennsylvania, si reca in una caverna nel parco nazionale di Carlsbad per orinare.

Mentre espleta le sue funzioni corporali viene investito da uno stormo di pipistrelli che gli glassano di escrementi abiti e cappello. Lytle è un buon americano, e non fatica a interpretarlo come un segno di Dio. Corre a casa e scrive una lettera al presidente degli Stati Uniti dove spiega che i pipistrelli sono persone orribili, o meglio, sono “la più bassa forma di vita animale” e che lo scopo della loro creazione non è mai stato chiarito dagli scienziati. Perché?

«Già!» esclama il presidente degli Stati Uniti Roosevelt, leggendo. Alza la cornetta e convoca Donald Griffin, zoologo della National Defense Research Committee. Il buon Griffin replica che non esiste scopo della creazione di qualsiasi essere vivente, c’è solo il principio evoluzionistico.
«Ma a parte queste robe nerd che annoiano» taglia corto Roosevelt «Sono davvero la più bassa forma di vita animale?»
«Definisca “bassa”.»
«Seee, seee, vabbè che noia. Senta qui cosa dice questo dentista sui pipistrelli.»

La lettera di Lytle prosegue con una teoria rivoluzionaria: secondo lui, i pipistrelli sono stati creati da Dio perché potessero avere un ruolo fondamentale nella liberazione dell’essere umano dal giogo di chiunque fosse intenzionato ad attentare allo stile di vita americano”.

«Mi ha convinto, assumiamolo» dice Roosevelt.
«Scherza, vero?» domanda Griffin.
«Presto, stanziate un budget milionario e dategli una squadra coi migliori uomini che avete.»

Ma non serve, perché il buon Lytle li ha già: quando mette piede nel campo dell’aviazione militare a Carlsbad, nel New Mexico, si presenta con il suo dream team: Tim Holt, un attore di western fallito che a Lytle sarebbe sempre piaciuto conoscere. Il biologo Jack Von Bloeker, che conosce dai tempi del college perché amava inchiodare pipistrelli. C’è anche un ragazzino che Von Bloeker spaccia come assistente, in realtà è il piccolo Jack Couffer, che voleva tanto conoscere Tim Holt. Quando gli chiedono cosa sa di pipistrelli, esibisce una spilla di Batman.

Si può cominciare a costruire la bat-bomba.

La prima cosa da fare è studiare quale specie di pipistrello fosse la più adatta, e dopo lunghi studi viene scelto il pipistrello messicano. Ne raccolgono a milioni nelle caverne attorno, poi a ognuno di loro incollano sulla fronte un petardo contenente di 15 grammi di napalm. Poi costruiscono un frigorifero portatile a forma di bomba con all’interno 26 celle: ogni frigobomba può trasportare ben 1040 pipistrelli.

L’idea è che il bombardiere sganci questo abominio ad alta quota, facendolo precipitare fino a 1200 metri dove il paracadute si aprirà rilasciando i poveri pipistrelli, i quali a loro volta si disperderanno. Una volta atterrati, il timer del petardo che si portano appresso esploderà, polverizzandoli e incendiando i paraggi.

Il problema dei bat-sombrero kamikaze è che non sono interessati alla politica umana. Ignorano nobili ideali quali comunismo o capitalismo, snobbano i confini nazionali, non capiscono la religione, insomma sono a corto di tutte quei concetti necessari a giustificare un genocidio su vasta scala. Sono topi volanti interessati a mangiar zanzare che se ne vanno un po’ dove ca$$o gli pare.

Quindi una volta liberati nell’hangar non si mettono in fila urlando banzai, ma svolazzano felici fino a trovare una via d’uscita da un finestrone in alto. A quel punto, colpiti dai raggi UV, si affrettano a trovare riparo. E l’unica cosa che fa ombra, nel deserto del New Mexico, è la cisterna di gasolio per i generatori; è qui che i pipistrelli deflagrano in uno scoppiettare simpatico, a cui segue un’esplosione alta trenta metri.

Il progetto viene abbandonato 2 milioni di dollari e svariati incidenti dopo, e la bat bomba diventò una barzelletta che girava per i corridoi dell’OSS chiamata “l’invasione coi pipistrelli”. La difesa rispedì Lytle a otturar denti e decide di dedicarsi a tale Oppenheimer, che aveva un progetto vagamente più professionale chiamato “prima arma nucleare della Storia”.

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
Tutti gli articoli di Nicolò Zuliani →