L’immondizia fa notizia, tra la noia e la mestizia

Pubblicato il 30 Settembre 2019 alle 19:39 Autore: Nicolò Zuliani
L’immondizia fa notizia, tra la noia e la mestizia

C’è stata una manifestazione studentesca, questa volta per il clima. Si chiamava Friday for future. Non è chiaro come preoccuparsi del proprio pianeta possa essere collocabile come ideologia di destra o di sinistra, ma oramai in giro per il mondo è diventato il nuovo sol dell’avvenire e le varie tifoserie ci si accapigliano in urla possenti quanto improduttive. Così mentre chi si sente di centrosinistra dice che il mondo finirà nel 2030, chi si sente di centrodestra irride e sminuisce.

Il casus belli di quest’epica battaglia cybernetica si è svolta oggi attorno a una fotografia. Mostra una strada che straripa di rifiuti e suggerisce che gli studenti preoccupati per il clima in realtà abbiano solo gozzovigliato e abbiano usato l’ambientalismo come scusa. Ai tempi del liceo mio lo facevano di continuo, ma si chiamava autogestione. Non ho idea se sia questo il caso, ma non vedo niente di male se uno vuole manifestare e ANCHE gozzovigliare.

L’obiettivo è farsi vedere, suppongo.

Altrimenti è come Gheddafi che autorizzava il popolo a protestare nelle proprie case.

Sia come sia, la foto della monnezza ipocrita subito viene analizzata dal ROS di Internet. Ingrandimenti, comparazioni con Google views, ricerca immagini, ed ecco il colpo di scena: non è scattata a Roma, ma a Napoli, fa notare Selvaggia Lucarelli. Lesto, il ROS fiuta la pista giusta e conferma: non è Roma, è via Toledo, perciò Bufale.net definisce il livello di monnezza “normale, viste le attività come pizzerie presenti nella zona” e Fanpage subito segue.

Il caso è risolto e i bufalari sbufalati, ma a quel punto i giornalisti vecchio stile fanno l’impensabile: alzano il telefono e raggiungono i commercianti della zona. Arrivano addirittura a chi ha scattato la foto, tale Paolo Carotenuto, il quale fornisce ad Adnkronos la propria testimonianza, lo screen di data e ora dell’acquisizione, assieme ad altri commercianti. Poi scrive piccatissimo a David Puente che gli risponde à la Open.

“Bravo, bravo”

Il ROS di Internet conclude le indagini.

Gli studenti hanno sì fatto un cacaio in un cestino (notiziona) durante la manifestazione (notizissima), ma era un cestino a Napoli e non un cestino di Roma (hypernotizissima). Se durante la notte l’unità di crisi della Farnesina non rilascerà aggiornamenti o filmati dei fucilieri di Marina mandati in perlustrazione, il munnezzagate si conclude così e solo gli storici sapranno darci una visione oggettiva della storia negli anni a venire.

Oppure.

Oppure potremmo ripensare a tutte le scelte che abbiamo fatto nella nostra vita per arrivare a fissare un cazzo di cestino di rifiuti per una giornata intera.

L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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