Joker: scimmia vede, scimmia fa

Pubblicato il 28 Ottobre 2019 alle 16:24 Autore: Nicolò Zuliani
Logo Termometro Politico

Il film Joker ha avuto un successo stellare; media e opinionisti erano preoccupati il film potesse scatenare l’emulazione, cosa non del tutto campata per aria anche in ricordo del pazzo che si presentò alla prima di Batman con due mitragliatori. La gente ha in effetti emulato, ma non come si temeva: il poster ritrae Joaquin Phoenix su una scalinata del Bronx, e non appena è stata localizzata milioni di persone si sono fiondate a fotografarcisi sopra come fosse la torre di Pisa, il Colosseo o il Louvre. E del resto, per “la gente” è la stessa cosa: un luogo d’idolatria pagana dove andare in pellegrinaggio a venerare sé stessi.

Poster Joker
Tizia sulla scalinata
Tizia Instagram
Tizia instagram Joker

O meglio, la bugia di sé stessi

Instagram ha sostituito Facebook – che ha sostituito le foto delle vacanze – nell’invidiabile compito di millantare una vita migliore di quella reale; quell’app è praticamente lo specchio di Harry Potter fatto realtà, che infatti conduce alla pazzia chi lo fissa troppo. Le scimmie emulano i personaggi, sì, ma non la loro filosofia o la loro missione, solo la loro estetica.

Per le anime semplici l’apparenza è sostanza, e la sostanza senza apparenza non esiste, quindi è inutile. Nel mondo dei creatori di contenuti non hai visto Joker se non l’hai recensito. Nel mondo di Instagram, se non ti fai una foto sulle scalinate del Bronx.

Tizi vari scalinata Joker
Tizi scalinata Joker

È una sorta di bed and breakfast esistenziale.

Negli anni ’80 l’idea della madonna era quella di aprire un bar. Al grido di “tanto che ci vuole” milioni di italiani aprivano baretti in cui avrebbero potuto bere gratis con gli amici e i soldi sarebbero entrati dalla porta senza fatica. Seguì un’ecatombe di debiti e fallimenti, consacrata da quel bellissimo dialogo di Ronin.

Nei 2010 l’idea della madonna è di aprire un Bed and breakfast, abusivo o meno che sia, “tanto che ci vuole”. Non devi aver studiato all’alberghiero, non devi saper avere a che fare con i clienti, garantirgli un servizio: nell’immaginario comune è l’equivalente della schedina al totocalcio. Basta una casa, tieni le chiavi, domattina due Plumcake, ciao. È l’illusione della strada più facile.

Del resto nemmeno ai clienti interessa più.

Una volta viaggiavano i benestanti, magari ogni due o tre anni. Risparmiavano i soldi per l’albergo studiando la Storia e la geografia del posto e solo arrivarci era un pozzo inesauribile di aneddoti. Una volta lì eri costretto a integrarti, perché eri circondato dai locali che da un lato ti vedevano come la mosca bianca e li incuriosivi, dall’altra eri costretto a interagirci per forza.

Oggi prendi un aereo, arrivi a casa di tizi che ti ignorano, procedi in battaglioni armati di selfie stick, ti fai 4362 foto nei posti che Instagram ti ha comandato e passi il resto delle giornate a elaborarle sulle app, poi riprendi l’aereo e sei a casa. Sei andato sulle canoe di Gardaland credendola l’Africa e raccontandola come tale, perché sembra.

E se oggi una cosa sembra, è.

Turisti Filippine

Superficialità della richiesta ha incontrato la superficialità dell’offerta e tutto procede a gonfie vele, tranne per i posti che vengono imputtanati per sempre in tempo zero. In tutto questo, l’assenza di approfondimento è una cosa interessante da notare – e da tenere presente.

Vale anche per le emulazioni dei personaggi.

Fino agli anni ’70 i film erano considerati pericolosi proprio perché davano messaggi che la popolazione introiettava con grande intensità, tra cui la celebre frase “Alza battuta zero e fuoco a volontà” di Uomini contro che durò nei cinema meno della batteria di un iPhone. Quando uscirono i primi film di arti marziali, molti mollarono tutto per trasferirsi in Tibet a imparare le tecniche Shaolin. Quando uscì Pumping iron di Schwarzenegger, nel mondo spuntarono palestre e palestrati. Indiana Jones ha fatto iscrivere gozzilioni di persone ad archeologia, Top Gun ha fatto arruolare milioni di persone in aeronautica. Quando uscì Fight club in ogni città di provincia la gente si trovava ad allenarsi negli scantinati con altri mattoidi.

Oggi film e serie TV non hanno un impatto abbastanza profondo da cambiarti la vita.

A nessuna delle persone che ha visto Joker interessa fomentare una rivolta popolare nel Bronx e men che meno analizzare il personaggio e le sue motivazioni. Forse sarebbe stato un film pericoloso trent’anni fa, ma oggi è un film nato disinnescato perché lo spettatore ha la netta sensazione di non essere in grado di cambiare un millesimo della propria vita. Fateci caso, non esistono più film dove una persona può diventare qualcosa; siamo tutti predestinati a essere buoni o cattivi, ricchi o poveri. Opporti ti farà solo del male.

Non credo oggi siano i film a far prendere le armi a un adolescente, semmai è il suggerimento malato che viene sussurrato da ogni parte, quello che non importa quello che fai, non importa le scelte che prendi, non sei né sarai mai padrone della tua vita, nasci già predestinato a stare in un mondo predestinato con foto già predisposte e suggerite da altri predestinati. A voler pensar male, non riesco a immaginare un indottrinamento alla sudditanza migliore di questo.

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
Tutti gli articoli di Nicolò Zuliani →