Nuova Imu 2020 e abolizione Tasi inquilini i cambiamenti in manovra

Pubblicato il 5 Novembre 2019 alle 18:52 Autore: Giuseppe Spadaro

Nuova IMU 2020 e abolizione Tasi, novità su nuove tasse. La manovra ridisegna le tasse locali. L’iter dovrà scontare altri passaggi, non mancano le proteste

Esenzione seconda rata Imu 2020: ecco chi non deve pagare

Nuova IMU 2020 e abolizione TASI – Le indiscrezioni sono confermate. Se il disegno di legge presentato dal Ministro dell’economia e delle finanze che ha per oggetto il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 non dovesse subire modifiche sul punto sarà introdotta l’Unificazione di IMU-TASI.

La norma è contenuta all’articolo 95 (Titolo VI Capo I Abolizione TASI) e prevede che a decorrere dal 2020 vi sia un accorpamento delle due tasse.

Nuova Imu 2020, alcune novità

Sinteticamente vediamo le principali novità. Ci sarà un aumento dell’aliquota base che passerà dal 7,6 all’8,6 per mille. Le amministrazioni comunali avranno la possibilità di aumentare la stessa aliquota sino al 10,6 e l’anno dopo – se si è già utilizzata la massima aliquota – con un ulteriore incremento sino all’11,4 per mille. È confermata l’esenzione, a proposito di IMU, per la prima casa, mentre un’altra novità importante è quella che solleva dal pagamento della tassa l’affittuario cioè la persona ha ricevuto l’immobile in affitto. La tassa sarà a carico di chi è proprietario dell’immobile.

La base imponibile per il calcolo dell’imposta sarà ridotta del 50 per cento per i fabbricati di interesse storico o artistico, per quelli dichiarati inagibili, inabitabili e non utilizzati, così come per l’immobile concesso in comodato d’uso tra genitori e figli ed utilizzato come abitazione principale.

Le rate: previste due rate annuali con scadenze 16 giugno e 16 dicembre. Nel 2020, in attesa che le amministrazioni comunali adottino le nuove regole, si pagherà in occasione della prima rata metà della somma versata nel 2019. In ogni caso i sindaci hanno tempo di pubblicare le delibere con i nuovi parametri fiscali entro il 28 ottobre. Inoltre le stesse amministrazioni, contrariamente a quanto avviene sinora quando è possibile azzerare solo la Tasi, avranno la possibilità di azzerare sia l’IMU che la TASI.

L’iter

Di fronte alle nuove regole che il governo intende introdurre non mancano le proteste, come quella rilanciata dal Giorgio Spaziani Testa il presidente dell’organizzazione dei proprietari casa Confedilizia. “La nuova patrimoniale sugli immobili, delineata nella manovra è peggiore delle due attuali, l’Imu e la Tasi. Oltre a non essere sfiorato dall’idea di ridurre questo carico di tassazione insopportabile, il Governo peggiora la situazione in vari modi”. I punti più contestati? “Aumenta l’aliquota di base dal 7,6 all’8,6 per mille; con dubbia legittimità, fissa definitivamente all’11,4 per mille l’aliquota massima per alcuni Comuni (come Roma e Milano), rispetto al limite ordinario del 10,6; fa scomparire qualsiasi collegamento ai servizi, presente ora nella Tasi; aumenta la tassazione sui proprietari di immobili affittati, scaricando su di essi la quota di imposta che nella Tasi era a carico degli inquilini; mantiene imposizioni vessatorie come quelle sugli immobili inagibili e su quelli sfitti per assenza di inquilini o acquirenti”.

È opportuno sottolineare che l’iter di approvazione della manovra prevede diversi passaggi, compreso l’ok in Parlamento. È possibile quindi che siano approvati emendamenti con cui andare a modificare l’impianto stesso della manovra o le singole norme.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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