Pensioni ultima ora: Quota 100 bocciata dall’Ue per la crescita

Pubblicato il 8 Novembre 2019 alle 18:26 Autore: Giuseppe Spadaro

Pensioni ultima ora: la Commissione Europea taglia le stime della crescita dell’Italia. Nel mirino RdC e Quota 100 ed il loro effetto sulla spesa pubblica.

Pensioni ultima ora: Quota 100 bocciata dall’Ue per la crescita

Pensioni ultima ora: dalla Commissione Europea non arrivano buone notizie per il nostro Paese. Infatti proprio la Commissione ha tagliato le stime della crescita dell’Italia prevedendo un peggioramento della situazione economica che riguarda l’Italia.

Pensioni ultima ora, giudizio negativo dalla Commissione Europea che taglia le stime di crescite

Tali valutazioni hanno come motivazione l’introduzione di misure quali Quota 100 (nuovamente oggetto di attacco da parte di Renzi) e del reddito di cittadinanza che, a giudizio della Commissione, indebolisce l’economia nazionale. E così si arriva al taglio delle stime di crescita con un indebitamento italiano che rischia di toccare i massimi storici. Vediamo ora nel dettaglio cosa è previsto. Un tasso di crescita per quest’anno, al +0,1%, mentre per il 2020 è prevista una crescita pari allo 0,4%, rispetto allo 0,7% pronosticato a luglio. E nel 2021 dovrebbe arrivare allo 0,7%.

Dal 134,8% del 2018, il debito dovrebbe salire, secondo la Commissione, al 136,2% nel 2019, al 136,8% nel 2020 e al 137,4% nel 2021.

Quota 100 e Reddito di cittadinanza nel mirino della Commissione Europea

Pensioni ultima ora – L’Italia è ultimo tra i 28 Paesi dell’eurozona secondo le previsioni della crescita attesa. Per tornare ai numeri la crescita nell’anno in corso è dello 0,1% contro una media dell’1,1%. Quali sono le ragioni? Nelle motivazioni espresse c’è appunto un riferimento a RdC e Quota 100. La spesa pubblica “è prevista in crescita, dopo l’introduzione di uno schema di reddito minimo e di alcune norme che ampliano le possibilità di pensionamento anticipato”.

La Commissione mette nero su bianco le proprie spiegazioni: “l’Italia è esposta a un ulteriore indebolimento dell’economia globale e a un potenziale peggioramento delle condizioni di finanziamento, dato il suo elevato debito pubblico”. Si fa inoltre cenno all’aumento del debito pubblico in virtù dell’“aumento dei costi delle passate misure” ovvero il reddito di cittadinanza e “diverse disposizioni che ampliano le possibilità di prepensionamento”. Si annota che si tratta di misure che “inizieranno a mostrare il loro costo annuale completo a partire dal 2020, aumentando ulteriormente la spesa pubblica”.

In merito alla manovra, la Commissione avanza dubbi sulla tenuta delle entrate previste: “Le misure aggiuntive contro le frodi fiscali previste nel progetto di bilancio 2020 dovrebbero sostenere le entrate, sebbene i rendimenti correlati sono soggetti a qualche incertezza”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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