Dal VHS allo streaming, come sono cambiati la visione dei film e i giochi

Pubblicato il 19 Novembre 2019 alle 12:46 Autore: Redazione

Dal VHS allo streaming, dagli anni ’70 a oggi, come è cambiato il modo di vedere video e poi di giocare, la lotta tra supporti concorrenti

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Dal VHS allo streaming, come sono cambiati la visione dei film e i giochi

In principio fu il Betamax. Inventato dalla Sony nel 1975 fu il primo vero sistema di videoregistrazione per uso domestico.

Ovviamente magnetico, vendette 30 mila prodotti ma dopo pochissimo tempo arrivò l’oggi molto più noto VHS (Video Home System), della JVC.

Sempre giapponese, ebbe ovviamente molto più successo. Come sanno gli appassionati di tecnologia era qualitativamente inferiore al Betamax, ma come spesso accade sono altre le caratteristiche importanti sul mercato. In questo caso la maggiore lunghezza delle registrazioni, fino a 4 ore, e soprattutto la maggiore economicità, che è stata decisiva e ha determinato il successo e di fatto il monopolio del VHS fino agli anni ’90.

Anche per gli accordi con i videonoleggi che negli anni ’80 sorsero come funghi in tutto il mondo.

Nessuno riuscì a scalfire il dominio del VHS, non Video 2000 della Philips, nonostante la maggiore durata delle registrazioni, non Video8, sistema in cassette piccole e compatte della Sony, nato per le videocamere amatoriali, nè la risposta della stessa JVC al Video8, ovvero VHS-C.

Anche l’arrivo del compact disc e quindi del VCD, standard di videoregistrazione su CD, sconfisse il VHS.

Ci riuscì solo il DVD, Digital Versatile Disc, negli anni ’90. Per realizzarlo si unirono i maggiori produttori, da Phillips a Sony, da JVC a Pioneer a Toshiba, ecc. consapevoli che in questo mercato farsi la guerra era inutile, che una volta affermatosi un sistema a causa dell’influenza dei videonoleggi e della necessità di poter leggere le registrazioni di altri, sarebbe stato pressoché indispensabile avere un solo sistema.

Il DVD divenne lo strumento d’eccellenza per i video ma anche per i giochi, sostituendo il Cd-ROM, o per l’audio.

A scalzare il DVD giunge dal 2002 il Blue Ray, che arriva fino a 200 GB, poi sempre più affinatosi e potenziatosi nel tempo.

A far terminare la gara tra supporti prima magnetici e poi digitali ora ci pensa lo streaming per quanto riguarda i film o la musica, il gioco sulle piattaforme, fisiche o online per ciò che concerne i videogames.

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Fonte: Foto di Mahesh Patel da Pixabay

Dal VHS allo streaming, quando “scaricare” diventa la cosa più importante

Molti supporti come il DVD hanno in realtà mantenuto un’importanza fondamentale in un campo, quello del trasferimento di contenuti video, audio o digitali.

Essenzialmente quando si tratta di scaricare un film o un gioco dal PC per visualizzarlo su un altro sistema. In questo caso i DVD sono ancora indispensabili, anche perché spesso si tratta di dover duplicare proprio un DVD già esistente oppure trasferirne il contenuto su un PC.

Di conseguenza programmi come i DVD ripper che consentono di effettuare velocemente e in sicurezza tali trasferimenti sono sempre attualissimi.

È ovvio, lo sappiamo, moltissima dell’attività di riproduzione di contenuti e del loro trasferimento tramite DVD è di fatto illegale, si tratta dell’esito del download di film o giochi dalla rete.

Anche in questo caso possiamo parlare di storia. È la storia del download pirata. Che è anche più rapida e vorticosa di quella dei supporti video.

All’inizio fu Napster,a fine anni ’90, che prima di essere costretto a chiudere raccolse 50 milioni di iscritti.

Dovette poi cedere il passo non solo alla legge ma anche a e-Mule, almeno fino al 2007. Poi fu surclassato da Bit Torrent, che fece concorrenza a Rapid Share.

La lotta con le autorità è diventata sempre più dura, anche se pure in questo caso i nemici principali sono i servizi di sharing, in ogni ambito, video, audio, games. Che però hanno un costo. E per chi non vuole pagare il download pirata e gli strumenti a esso necessario rimangono indispensabili

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