I Biden e la questione Ucraina: un affare di famiglia?

Pubblicato il 24 Novembre 2019 alle 15:15 Autore: Redazione

I Biden e la questione Ucraina: un affare di famiglia? La ricostruzione di una vicenda complessa e intricata, che farà molto discutere.

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I Biden e la questione Ucraina: un affare di famiglia?

Articolo di Luca Maragna de “l’Osservatore Repubblicano”

Il Vicepresidente Joseph R. Biden Jr., durante la presidenza Obama si è occupato della questione Ucraina e il suo mandato consisteva nel fare pressione sul Governo Ucraino affinché combattesse in modo più efficace la corruzione dilagante e contrastasse il potere degli oligarchi.

Durante il viaggio in Ucraina, nel marzo 2016, Biden ha minacciato di trattenere 1 miliardo di $ in garanzie sui prestiti USA (indispensabili per l’Ucraina per non arrivare al default finanziario), se i leader ucraini non avessero licenziato il procuratore generale Viktor Shokin, che era stato accusato di non vedere la corruzione nel suo Ufficio e tra le elitè politiche ucraine.

Le critiche al procuratore arrivavano anche da altre nazioni occidentali e dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale.

Alla fine la minaccia di un default finanziario costrinse il Parlamento ucraino a defenestrare il procuratore generale Viktor Shokin il 29 marzo 2016.

Gli interessi di Hunter Biden, figlio dell’ex vicepresidente Joe Biden

Tra quelli che avevano un interesse nell’uscita di scena del Procuratore generale c’era Hunter Biden, il figlio minore del Vicepresidente, che all’epoca era nel consiglio di amministrazione di una compagnia energetica ucraina, la Burisma Holding di proprietà di un oligarca ucraino filo russo, il signor Mykola Zlochevsky, che era finito nel mirino del procuratore generale (poi licenziato).

Il signor Zlochevsky, proprietario di Burisma, aveva servito per quasi quattro anni nel governo dell’ex presidente ucraino Viktor F. Yanukovich, che si era dimesso all’inizio del 2014 ed era fuggito tra le proteste di massa.

Anno 2014: Hunter Biden entra nel consiglio di amministrazione di Burisma

Hunter Biden, figlio del Vicepresidente Joe Biden era un avvocato laureatosi a Yale che aveva prestato servizio nei consigli di amministrazione di Amtrak e in numerose organizzazioni no profit e “think tanks”, ma non aveva nessuna esperienza sull’Ucraina e sul settore energetico come da lui confermato in un’intervista alla ABC del 19/10/2019. Biden jr. disse che era stato scelto per i suoi precedenti incarichi (in Amtrak – società che si occupa di trasporto ferroviario; nel consiglio del programma di aiuti alimentari dell’ONU e per essere stato un avvocato per Boies Schiller Flexner – uno dei più prestigiosi studi legali nel mondo).

Nel 2014 era stato anche congedato dalla Riserva della Marina militare degli USA dopo essere risultato positivo alla cocaina. 

Hunter Biden entrò nel consiglio di amministrazione di Burisma Holding il 13 aprile 2014 e oltre al figlio del Vicepresidente entrò anche l’amico di famiglia dei Kerry, Devon Archer. Tutto ciò creò una percezione che la società fosse sostenuta da americani potenti in un momento in cui l’Ucraina dipendeva fortemente dagli aiuti americani.

Nello stesso periodo in cui i due americani entrarono nel Board di Burisma il 28 aprile del 2014 un’indagine sul riciclaggio di denaro da parte dell’Anti-frode inglese aveva congelato i conti correnti bancari di Londra per un importo di 23 milioni di dollari, riconducibili al signor Zlochevsky.

Nel 2014, altri statunitensi lavorano per Burisma

Oltre a Devon Archer, amico di famiglia dei Kerry e socio di Hunter Biden, nella Rosemont Seneca Partners LLC che entrò nel Board della Burisma vennero coinvolti altri americani:

  • David Leiter, ex capo dello staff di John Kerry venne assunto come lobbista per Burisma Holdings, per fare lobbying al Congresso. La società pagò $ 90.000 il 20 maggio 2014.
  • Burisma Holdings pagò il 5 luglio 2014 $ 250.000 allo studio legale Boies Schiller dove lavorava anche Hunter Biden, secondo i dati finanziari ottenuti dalle autorità ucraine.

L’Agenzia anti-frode inglese indaga per riciclaggio di denaro Zlochevsky proprietario di Burisma e congela 23 milioni di dollari sui conti a lui riconducibili:

L’ufficio antifrode della Gran Bretagna, il “British Serious Fraud Office” un’agenzia governativa indipendente, nell’ambito di un’indagine sul riciclaggio di denaro aveva bloccato 23 milioni di dollari su conti inglesi e pertanto Zlochevksy, nonché Burisma Holdings, il direttore legale della società e di altre società riconducibili a Zlochevsky, non potevano accedere ai conti. Ma dopo che i pubblici ministeri ucraini (prima che il procuratore generale Viktor Shokin entrasse in carica) si erano rifiutati di fornire i documenti necessari nelle indagini, a gennaio 2015 un Tribunale britannico aveva ordinato all’Ufficio antifrode di sbloccare i beni.

Il rifiuto da parte della procura generale ucraina di collaborare fu oggetto di un attacco pungente da parte dell’ambasciatore americano in Ucraina, Geoffrey R. Pyatt, che aveva citato il proprietario di Burisma per nome in un discorso a settembre 2015.

“Nel caso dell’ex ministro dell’ecologia Mykola Zlochevsky, le autorità del Regno Unito avevano sequestrato $ 23 milioni che appartenevano al popolo ucraino. I funzionari dell’ufficio del procuratore generale, sono stati invitati dal Regno Unito a inviare documenti a sostegno del sequestro. Invece hanno inviato lettere agli avvocati di Zlochevsky attestando che non c’era alcun caso contro di lui. Di conseguenza, il denaro è stato liberato dal tribunale del Regno Unito e poco dopo è stato trasferito a Cipro”.

Il signor Pyatt ha continuato a chiedere un’indagine sulla “cattiva condotta” dei pubblici ministeri.

Quando il signor Shokin è diventato procuratore generale nel febbraio 2015, ha ereditato diverse indagini sulla società del signor Zlochevsky e su quest’ultimo, anche per sospetto di evasione fiscale e riciclaggio di denaro. Il signor Shokin ha inoltre avviato un’indagine sulla concessione di licenze di gas redditizie alle società di proprietà del signor Zlochevsky quando quest’ultimo era a capo del Ministero ucraino di ecologia e risorse naturali. Il signor Zlochevsky e Burisma hanno sempre contestato con forza le accuse mosse contro di loro.

Tra i funzionari ucraini e americani, vi erano due interpretazioni: che Shokin fosse intenzionato a perseguire una legittima inchiesta su Burisma o che stesse semplicemente usando la minaccia di un procedimento giudiziario per sollecitare una bustarella, ma questo è stato affermato dai difensori del signor Zlochevsky.

Nonostante le preoccupazioni per il signor Shokin, i casi contro Burisma hanno avuto un sostegno di alto livello da parte dell’amministrazione Obama, anche prima che Shokin entrasse in carica. Infatti nell’aprile 2014, erano stati inviati alti funzionari a un forum sul recupero patrimoniale ucraino, co-sponsorizzato dal governo degli Stati Uniti, a Londra, dove era stato messo in evidenza il caso di Zlochevsky. Ed è proprio nell’aprile 2014 che Hunter Biden e l’amico di famiglia dei Kerry, Devon Archer, sono entrati nel consiglio di amministrazione della Burisma, creando la percezione che la società fosse sostenuta da americani potenti in un momento in cui l’Ucraina dipendeva proprio dagli aiuti americani.

Il procuratore generale Shokin voleva interrogare Hunter Biden

Shokin rivelò, successivamente alla sua rimozione, che come procuratore generale, aveva elaborato “piani specifici” per le indagini che includevano interrogatori e altre procedure di indagine criminale per tutti i membri del consiglio di amministrazione, incluso Hunter Biden. Ovviamente ciò non fu possibile.

Anno 2016: il procuratore generale sequestra le proprietà del signor Zlochevsky e successivamente viene rimosso a seguito delle pressioni del Vicepresidente Biden.

Il 4 febbraio 2016, il procuratore generale Shokin dispose il sequestro delle proprietà del fondatore di Burisma, Mykola Zlochevsky, come risultato di un raid effettuato il 2 febbraio presso la casa dell’oligarca.

Sempre il 4 febbraio Hunter Biden iniziò a seguire su Twitter l’allora vice Segretario di Stato Tony Blinken, un consigliere di lunga data del Vicepresidente Joe Biden, presupponendo che i due potrebbero aver iniziato una conversazione riguardante il procuratore generale Shokin.

Nei giorni 11, 18 e 19 febbraio, come riportato dai media, il Vicepresidente Biden fece una serie di chiamate al presidente ucraino Poroshenko riguardante la precedente richiesta di far dimettere Shokin come procuratore generale per presunta corruzione. Un’altra chiamata telefonica è avvenuta il 22 marzo 2016: sette giorni prima della rimozione di Shokin (avvenuta il 29 marzo 2016).

Inoltre il socio d’affari di Hunter Biden, nonché collega nel consiglio di amministrazione di Burisma Holding, Devon Archer, amico di famiglia dei Kerry, si incontrò il 2 marzo 2016 con il Segretario di Stato John Kerry.

Il nuovo procuratore generale chiude il caso. Zlochevsky torna in Ucraina

Il nuovo procuratore generale Lutsenko, ha preso servizio a maggio 2016 dopo il licenziamento di Shokin del marzo 2016 e inizialmente indagò contro Burisma. Ma entro 10 mesi dalla sua entrata in carica, Burisma annunciò che il sig. Lutsenko e i tribunali avevano “completamente chiuso” tutti i “procedimenti legali e le accuse penali pendenti” contro il sig. Zlochevsky e le sue società, e che l’oligarca era stato rimosso da una corte ucraina dalla “lista dei ricercati”. Il signor Zlochevsky è potuto ritornare nel Paese.

Tre anni dopo, a marzo 2019, la riapertura delle indagini

Nuovi dettagli sul coinvolgimento di Hunter Biden e la decisione a marzo 2019 da parte del procuratore ucraino Yuriv Lutsenko, sotto la presidenza Poroshenko, di riaprire un’indagine su Burisma, ha riportato la questione sotto i riflettori proprio mentre Joe Biden stava iniziando la sua campagna presidenziale per il 2020.

Il NABU – l’autorità nazionale anticorruzione ucraina – il 10 febbraio 2019 ha redatto una relazione per sospetto riciclaggio di denaro contro il fondatore di Burisma, Mykola Zlochevsky, chiedendo al procuratore speciale anti-corruzione dell’Ucraina di interrogarlo.

La procura generale dell’Ucraina, sotto l’autorità del procuratore generale aggiunto Kulyk, ha annunciato il 28 marzo 2019 di aver avviato una nuova indagine sul riciclaggio di denaro contro il fondatore di Burisma, Zlochevsky.

Le nuove informazioni hanno evidenziato come Hunter Biden e i suoi soci d’affari americani facessero parte nel 2014, come già citato in precedenza, di un ampio sforzo di Burisma per attirare democratici “ben collegati ai vertici” durante un periodo in cui la società stava affrontando indagini sostenute non solo dai funzionari ucraini, ma anche dai funzionari dell’amministrazione Obama. Il lavoro di Hunter Biden per Burisma aveva suscitato preoccupazioni tra i funzionari del Dipartimento di Stato soprattutto perché poteva complicare gli sforzi diplomatici del Vicepresidente in una fase particolarmente delicata.

Con la nuova presidenza Zelensky, al momento tutto è sospeso. In merito al possibile conflitto d’interesse, il Vicepresidente aveva affermato che aveva sempre agito per portare avanti la politica degli USA indipendentemente da qualsiasi attività il figlio avesse in Ucraina, anzi aveva saputo del ruolo del figlio nella società Burisma dai notiziari.

In ogni caso il coinvolgimento del figlio del vicepresidente con la società del sig. Zlochevsky ha minato il messaggio anticorruzione dell’amministrazione Obama in Ucraina.

La traccia che unisce Biden e Archer alla Bursima attraverso l’impresa Rosemont Seneca Partners

Hunter Biden ha lasciato il consiglio di amministrazione di Burisma nell’aprile 2019, ed è stato uno dei tanti americani politicamente importanti che hanno fatto soldi in Ucraina nell’ultimo decennio. In diversi casi come per quello di Paul Manafort, ex presidente della campagna del presidente Trump, quell’attività è stata oggetto di indagini penali che hanno messo in mostra un lato squallido del redditizio settore della consulenza occidentale in Ucraina.

Una delle critiche mosse all’entrata di Hunter Biden nel Board della Burisma era che il figlio di Biden non avesse nessuna competenza e esperienza nel settore energetico ucraino e pertanto non si comprendeva il motivo del suo ingresso nel Consiglio di Amministrazione, anche se divenne chiaro che Burisma, come detto, voleva attrarre degli americani di rilievo ben collegati con il vertice. Hunter Biden era il figlio del Vicepresidente e Devon Archer l’amico di famiglia del Segretario di stato Kerry.

Burisma assoldò poi come lobbista l’ex Capo dello staff di Kerry, David Leiter, per fare pressioni al Congresso.

Un piano che mirava a creare uno scudo formato da conoscenze politiche per proteggersi dalle indagini allora in corso.

Dal punto di vista finanziario, in alcuni mesi Hunter Biden sarebbe stato pagato fino a $ 50.000 al mese da Burisma Holdings tramite la società Rosemont Seneca Partners LLC.

La società Rosemont appartiene alla famiglia di Devon Archer e Kerry e tra i partners figurano Devon Archer, Kerry Jr, Heinz Jr e Hunter Biden.

I registri bancari statunitensi hanno evidenziato che la società americana di Hunter Biden e Devon Archer, la Rosemont Seneca Partners LLC, riceveva regolari trasferimenti di denaro in uno dei suoi conti, di solito più di $ 166.000 al mese, da Burisma dalla primavera 2014 all’autunno 2015

  • 15/04/2014: Burisma Holdings effettua due pagamenti sul conto Morgan Stanley della ditta Rosemont Seneca Partners LLC di Devon Archer e Hunter Biden per un importo rispettivamente di 83.333,33 dollari e 29.424,82 dollari, secondo i dati finanziari ottenuti dalle autorità ucraine e dall’FBI
  • 15/05/2014 Burisma Holdings effettua due pagamenti rispettivamente di $ 83.333,33 ciascuno per un totale di $ 166.666,66 sul conto Morgan Stanley della ditta Rosemont Seneca Partners LLC di Devon Archer e Hunter Biden, secondo i dati finanziari ottenuti dall’FBI
  • Pagamenti simili a quelli sopra citati, vengono effettuati ogni mese per più di un anno fino a novembre del 2015.

Nel giro di poco più di un anno, la Burisma versa 3,4 milioni nelle casse della Rosemont Seneca LLC

La società Burisma ha pagato complessivamente circa 3,4 milioni di dollari alla Rosemont Seneca LLC tra aprile 2014 e novembre 2015.

Il conto collegato a Rosemont Seneca pagava successivamente quindi Hunter Biden con uno o più pagamenti compresi tra $ 5.000 e $ 25.000 ciascuno, arrivando in alcuni mesi a $ 50.000,00.

In merito alla natura dei pagamenti la società Burisma aveva dichiarato che pagava un emolumento ad Hunter Biden in qualità di consigliere di amministrazione, ma l’importo non venne mai rivelato e comunque i pagamenti effettuati alla società Rosemont, sopra citati, nulla hanno a che vedere con l’emolumento da consigliere facente parte del Board.

Infatti i pubblici ministeri ucraini non sono mai riusciti a determinare il motivo reale dei pagamenti alla Rosemont Seneca Partners LLC.

L’ex vicepresidente Joe Biden dovrebbe rispondere alle seguenti domande

  1. È stato appropriato per tuo figlio e la sua azienda fare soldi in Ucraina mentre tu facevi da punto di riferimento per la politica ucraina? 
  2. Quale lavoro fu eseguito per i soldi ricevuti dalla ditta di Hunter Biden? 
  3. Conoscevi l’indagine su Burisma? 
  4. E quando è stato annunciato pubblicamente che tuo figlio lavorava per Burisma, avresti dovuto rifiutarti di sfruttare il tuo ruolo per fare pressione sul pubblico ministero che perseguiva Burisma?

In data 21 novembre 2019, il senatore repubblicano Lindsey Graham, capo della commissione Giustizia del Senato ha fatto una richiesta ufficiale al segretario di Stato Mike Pompeo per ottenere:

  • tutta la documentazione, le trascrizioni delle chiamate telefoniche tra il Vicepresidente e il presidente Ucraino l’11, 18 e 19 febbraio e il 22 marzo;
  • tutta la documentazione e le comunicazioni tra il Vicepresidente e il suo Ufficio tra Poroshenko e l’Ufficio di Biden dopo il raid nella casa di Zlochevsky e fino alla rimozione di Shokin il 29 marzo 2016;
  • tutta la documentazione e le comunicazioni relative all’incontro tra Devon Archer e il Segretario di Stato Kerry.

https://thehill.com/opinion/white-house/436816-joe-bidens-2020-ukrainian-nightmare-a-closed-probe-is-revived

https://www.judiciary.senate.gov/imo/media/doc/LG%20to%20MP%20re%20Biden%20and%20Ukraine.pdf

https://www.wsj.com/articles/bidens-son-kerry-family-friend-join-ukrainian-gas-producers-board-1400031749

https://www.reuters.com/article/us-hunter-biden-ukraine/what-hunter-biden-did-on-the-board-of-ukrainian-energy-company-burisma-idUSKBN1WX1P7

https://abcnews.go.com/Politics/exclusive-hiding-plain-sight-hunter-biden-defends-foreign/story?id=66275416

https://johnsolomonreports.com/the-ukraine-scandal-timeline-democrats-and-their-media-allies-dont-want-america-to-see/

https://www.nytimes.com/2019/05/01/us/politics/biden-son-ukraine.html

https://www.nytimes.com/2015/12/09/world/europe/corruption-ukraine-joe-biden-son-hunter-biden-ties.html

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