Visita fiscale malati terminali: come funziona e quando può arrivare

Pubblicato il 26 Novembre 2019 alle 12:52 Autore: Daniele Sforza

Fa rumore il caso di una visita fiscale effettuata nei confronti di una signora malata terminale di cancro ai polmoni. Il caso a Gorlago, nel bergamasco.

Visita fiscale malati terminali
Visita fiscale malati terminali: come funziona e quando può arrivare

Visita fiscale ai malati terminali: si può davvero effettuare? A quanto pare sì, anche se sarebbe opportuno non farlo. È successo a Gorlago, nel bergamasco, dove in un hospice nel quale era ricoverata la 64enne Virginia Corini, è arrivato un medico fiscale per accertarsi delle condizioni di salute della donna. Quest’ultima era malata di un cancro terminale ai polmoni e 2 giorni dopo la visita è deceduta. Il fatto è avvenuto lo scorso 7 novembre 2019.

Visita fiscale malati terminali: le polemiche

La donna era dipendente di una cooperativa dal 2000 ed era impiegata nel settore dei lavori domestici. Stando alle ricostruzioni di bergamopost, che ha sentito i parenti sconcertati dall’episodio, Virginia “ha sorriso a quella dottoressa che le ha chiesto di firmare una carta” e “lei lo ha fatto con la mano che tremava”. I medici della struttura non hanno risparmiato lamentele nei confronti della dottoressa che assolveva al suo compito di medico fiscale. “Voi fate il vostro lavoro e io devo fare il mio”, avrebbe detto. Per poi aggiungere alla paziente che “avrebbe avuto i giorni di malattia fino al 10 dicembre”. Un’orribile mancanza di rispetto, denuncia la cognata della malata terminale, anche perché tutti sanno che all’hospice ci vanno solo i malati terminali.

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Le scuse dell’Inps

L’Inps, venuto a conoscenza del fatto, ha porto le sue scuse: “Il controllo è scattato da un accertamento automatico di routine del nostro sistema informatico. Siamo molto dispiaciuti e ci scusiamo con la famiglia. Ma il medico di base aveva indicato sul certificato l’indirizzo dell’hospice senza la parola hospice e omesso di scrivere che la signora fosse ricoverata. Per questo il medico fiscale ha raggiunto quella struttura”. L’Istituto ammette che, vedendo si trattasse di un hospice, la dottoressa avrebbe dovuto astenersi dal visitarla. “Purtroppo spesso abbiamo a disposizione medici a contratto, non sempre formati a dovere sulle procedure da adottare”.

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Visita fiscale malati terminali: i chiarimenti di Anmefi

Sulla questione è intervenuta anche l’Associazione Nazionale dei medici fiscali (Anmefi): “I circa mille medici fiscali italiani, professionisti in buona parte con almeno 15 anni di esperienza lavorativa specifica, pur essendo liberi professionisti, devono attenersi alla normativa che regolamenta la disciplina dei controlli domiciliari e che attualmente non prevede l’esenzione dalla visita per i pazienti ricoverati in strutture non ospedaliere, riabilitative, di hospice o di accoglienza nelle 24 ore”.

Esaminando il caso soprastante, “il medico curante avrebbe dovuto segnalare nell’apposito spazio della diagnosi il ricovero nella struttura”, si legge nella nota inoltrata a QuotidianoSanità, “così che il medico di controllo lo avrebbe semplicemente constatato, senza procedere a visita”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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