Musei in Musica 2019: programma, date e orari. Gli appuntamenti

Pubblicato il 13 Dicembre 2019 alle 13:30 Autore: Mauro Biagi

Il 14 Dicembre nella Capitale, torna l’iniziativa Musei in Musica, undicesima edizione che coinvolge molte strutture museali ed entità culturali.

Musei in Musica 2019 programma, date e orari. Gli appuntamenti
Musei in Musica 2019: programma, date e orari. Gli appuntamenti

Definito dagli organizzatori “il primo test di un evento sostenibile”, il 14 Dicembre prende il via l’undicesima edizione di Musei in Musica. Come da tradizione, anche quest’anno, in occasione dell’evento, i Musei della Capitale resteranno aperti anche la sera dalle ore 20.00 alle 2.00, ma gli orari potranno variare a seconda delle indicazioni.

I siti da visitare

A far parte del progetto saranno le strutture del Sistema Musei Civici. L’ingresso è gratuito se si è possessori della Mic Card, altrimenti il biglietto costa 1 Euro. Fanno eccezione i musei che già non prevedono i biglietti a pagamento e la mostra Canova. Eterna bellezza. Non solo le installazioni appartenenti al Sistema Musei Civici parteciperanno all’evento, ma anche molte altre; ecco una rapida lista:
Macro Asilo, Spazio WeGil, Accademia Nazionale di San Luca, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Museo archeologico e Museo Aristaios dell’Auditorium Parco della Musica, Spazio espositivo Tritone della Fondazione Sorgente Group, Vigamus – Museo del videogioco Polo museale de La Sapienza Università di Roma e I Musei dello Stato Maggiore della Difesa.
Inoltre, l’organizzazione è riuscita a coinvolgere in Musei in Musica anche enti e circoli appartenenti a Paesi stranieri:
Casa Argentina, Real Academia de España, Accademia di Francia (è richiesta una contribuzione volontaria), Forum austriaco di cultura e Istituto svizzero.


Inoltre, il Museo Ebraico di Roma, Palazzo Bonaparte e Palazzo delle Esposizioni, metteranno a disposizione le loro collezioni a un prezzo ridotto.

Musei in Musica, le esposizioni

Maria Vittoria Marini Claretti, Soprintendente ai Beni Culturali di Roma, ha annunciato che “Ai Musei Capitolini, il focus sarà dedicato alle Ambasciate”. Nello specifico, la sala Pietro da Cortona ospiterà Pasiones Cruzadas, in collaborazione con l’Ambasciata di Cipro. L’Ambasciata del Nicaragua ha invece supportato Le Canzoni dell’Acqua, alla sala della Promoteca; l’esedra del Marco Aurelio vedrà svolgersi Europa Barocca. Grandezza e Meraviglie, un concerto allestito dal Conservatorio di Santa Cecilia con la partecipazione dell’Ambasciata di Romania.


Altri eventi da non perdere nel corso di Musei in Musica sono Sefard. Jazz tra le Sponde del Mediterraneo, al Casino Nobile di Villa Torlonia e Walking With Damien, un visual show ai Mercati Traianei.

Palazzo Braschi ospiterà invece Piccoli Funerali, che omaggia chi non è più tra noi. Gli appassionati di musica elettronica affolleranno la Galleria di Arte Moderna, sede di Indianapolix, mentre la mostra Medioevo Mistico – dai Canti del Pellegrinaggio al Sufismo al Codex Buranus, avrà luogo a Trastevere, presso il Museo di Roma.

Presso lo Spazio Espositivo Tritone, la Fondazione Sorgente Group presenta un concerto con musiche di Federico il Grande, Cambini, Beethoven, Debussy, Piazzolla e Mengozzi, che ci guideranno lungo un percorso che va dal XVIII secolo ai giorni nostri.

Musica e archeologia si susseguiranno e un video in 3D ricostruirà l’Athena Nike, scultura risalente al 430 a.C. Anche qui, non bisognerà pagare per usufruire dell’offerta.

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Coinvolto un imponente schieramento di forze

Anche questa edizione di Musei in Musica, che inizierà alle ore 19.00 del 14 Dicembre in Piazza del Campidoglio, vede schierata una squadra imponente: 115 artisti, 13 orchestre di vario genere e 17 entità socio-culturali, per una proposta musicale che copre tutte le varietà di questa espressione artistica e che allarga i suoi orizzonti fino a rappresentare tutte le culture.

Ne spiega l’essenza il Vicesindaco, Luca Bergamo: “Le istituzioni culturali di Roma Capitale nel 2018 hanno organizzato circa 22mila appuntamenti cui hanno preso parte oltre 8 milioni di romani. Il nostro tentativo è quello di creare un fil rouge, costruire una connessione che vada ad aumentare la fiducia dei cittadini, un vero e proprio capitale sociale, una cosa non semplice né scontata in un periodo in cui il meglio sembra essere passato e quel che non si conosce fa paura”. Bergamo conclude, sottolineando l’importanza della visione d’insieme: “Non sono importanti i singoli eventi in quanto tali, ma assumono significato all’interno di una narrazione complessiva che va nella direzione di una trasformazione culturale radicale”.

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