Intervista ad Ivan Rota, responsabile nazionale Organizzazione di Italia dei Valori

Pubblicato il 21 Settembre 2009 alle 21:22 Autore: Salvatore Borghese
logo idv

Come vi state muovendo sul territorio? State aprendo nuovi circoli? Come procede il vostro radicamento nelle varie province?

La nostra organizzazione è strutturata a livello provinciale, siamo presenti in tutte le province italiane di tutte le regioni, e si possono trovare sul sito internet italiadeivalori.it le sedi ed i loro recapiti per chi volesse rivolgersi a queste per aderire. Forse da qualche parte c’è qualcuno che si oppone all’apertura, ma questo non vuol dire che il partito vuole fare resistenza all’apertura. Abbiamo dei circoli territoriali tematici, che dovremo presto superare – non nel senso di chiuderli, ma nel senso di andare oltre per ingrandirne le strutture.
Anche perché la votazione dei vostri tesseranti per eleggere i delegati al congresso dovrà avvenire in queste strutture, in questi circoli…
No, l’elezione dei delegati al congresso nazionale – che sono 3.000 in tutta Italia – avverrà attraverso delle assemblee di nostri aderenti a livello provinciale, da tenersi nella singola sede più importante di ogni provincia: quindi in ogni provincia si terranno delle assemblee in cui gli aderenti ad Italia dei Valori iscritti entro il 20 novembre (la data fissata per la chiusura delle adesioni, ndr) eleggeranno i 3.000 delegati; potranno partecipare tutti gli aderenti e tutti gli aderenti potranno essere eletti delegati purché la loro candidatura sia sottoscritta da altro 10 aderenti, che chiaramente non possono sottoscrivere altre candidature.

E su cosa potrà deliberare questa assemblea di delegati che verrà eletta?

Innanzitutto sul programma e sul progetto politico, perché noi non ci confrontiamo sulle persone ma sul programma. Ci sarà un programma, redatto sicuramente dal presidente Di Pietro e altri che vorranno eventualmente mettersi in gioco, e di conseguenza l’elezione di colui che presenta questo programma, quindi del presidente del partito.

Quindi in teoria sarà possibile la presentazione di un programma alternativo a quello di Di Pietro? Potremmo vedere un congresso in cui ci si confronta tra due, tre, o anche quattro mozioni differenti da sottoporre al voto dell’assemblea dei delegati?

Io credo che i cittadini oggi hanno dato un consenso, un voto di fiducia e di speranza nei confronti della linea dell’Italia dei Valori, che ha già una struttura ed un programma di base. Preferisco pensare che chi vuole contribuire alla crescita del partito venga ad arricchire, ad integrare ed a contribuire alla stesura di un programma che si arricchisca di altre indicazioni, piuttosto che un programma alternativo a quell’ossatura di progetto politico che ha già ottenuto in consenso dei cittadini e quindi dell’Italia dei Valori; è chiaro che è aperto a tutti, ma mi viene difficile pensare che se arrivasse una linea politica in aperto contrasto con la nostra possa essere non solo accettata – stravolgerebbe la nostra idendtità – ma possa essere addirittura condivisa tra le persone che hanno aderito all’Italia dei Valori e non ad un altro progetto politico.

A che punto è il tesseramento?

La decisione di tenere il congresso per l’inizio del 2010 è avvenuta prima di agosto, quindi in molte province siamo partiti un po’ in ritardo. Del resto siamo stati molto impegnati prima con la raccolta firme per il referendum, poi con le elezioni amministrative ed europee e solo dopo queste si è effettivamente avviato il tesseramento. Oggi non abbiamo chiaramente raggiunto i 100.000 iscritti ma contiamo di arrivarci presto, e comunque la cosa importante non è arrivare a 100.000, quanto il fatto che certamente supereremo la soglia minima per eleggere i 3.000 delegati al congresso, cioé 30.000 iscritti (10 per ogni delegato, ndr).

(per continuare la lettura cliccare su “3”)

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Salvatore Borghese