Intervista ad Ivan Rota, responsabile nazionale Organizzazione di Italia dei Valori

Pubblicato il 21 Settembre 2009 alle 21:22 Autore: Salvatore Borghese
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Che ne pensa invece delle primarie come consultazione aperta ai non iscritti per eleggere il segretario di un partito?

Le nostre primarie sono di fatto in quel percorso di assemblee provinciali che ci saranno; per un partito che porta ancora nel suo simbolo il nome del suo leader, pur con la prospettiva di lasciare spazio ad un partito ancora più grande e quindi non più legato strettamente alla singola persona, ma che oggi porta il nome di Di Pietro, la primaria è già qualcosa di intrinseco al voto che riceve. Questo è anche una tutela affinché il partito possa rimanere un partito non nuovo – gli italiani non sentono la necessità di partiti nuovi o sigle nuove – ma che continui ad essere un partito diverso dagli altri, che sappia ascoltare i cittadini, che sappia mettere in atto quelle politiche che i cittadini si aspettano dalla politica, e in questo senso oggi Antonio Di Pietro presidente di IDV è una garanzia per l’IDV, per una coalizione che vuole essere alternativa di governo, e per i cittadini italiani di una politica degli onesti che vada oltre la politica degli egoismi.
Come responsabile dell’organizzazione sono quotidianamente sul territorio, lavoro tutto il giorno e mi piace rispondere anche alle due-tre di notte alle e-mail che arrivano a quegli orari, a contatto con persone che si vogliono avvicinare all’IDV. Ho una mia idea organizzativa che non è solo un’idea di partito, ma è un’idea di famiglia, di associazione, di un ambiente di lavoro. Allora io credo, ma è una mia personale convinzione, che ben vengano tutti quelli che vogliono far sentire la propria voce nell’IDV, ma proprio perché vogliono farlo nell’IDV e vedono in IDV e non in altri partiti il contenitore che possa accoglierli con le loro idee, aderiscano al progetto e facciano sentire la loro voce in quanto facenti parte del progetto.

E per quanto riguarda la selezione delle candidature per le cariche monocratiche,  penso alle candidature per i presidenti di regione, come si porrà IDV rispetto ad eventuali primarie di coalizione?

Noi non eccepiamo sulle primarie che fanno gli altri partiti al loro interno. Non siamo invece interessati a delle primarie di coalizione in cui un partito minoritario non avrebbe la possibilità di far sentire la propria voce; cioé, delle primarie a cui partecipano un partito dell’1% e un altro che ha il 30% non hanno molto senso… Per il resto chiaramente l’IDV ha la consapevolezza che può proporre delle idee, ma non può imporre dei nomi; può sostenere l’inopportunità e può decidere di non appoggiare degli “incandidabili”, ma non può pensare di poter imporre dei nomi a un PD che ha un consenso molto maggiore del nostro. Quindi noi lasceremo che il PD trovi le alleanze. Noi abbiamo un’urgenza democratica oggi, e questa urgenza ci impone con serietà di non essere preclusi a chi condivide un programma a favore dei cittadini; ergo, se il PD trova un accordo con l’UDC per arrivare al governo di una regione se ne assume la piena responsabilità; la nostra responsabilità sarà quella di fare in modo che il governo di quella regione non vada alle destre, e quindi ci comporteremo di conseguenza.

 

Salvatore Borghese

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L'autore: Salvatore Borghese