Il TP intervista Gianfranco Mascia

Pubblicato il 25 Novembre 2009 alle 16:56 Autore: Gianluca Borrelli
Caso Ruby

E questo ha creato anche malumori. Soprattutto tra coloro che pensano ai social network come palcoscenico dove crearsi un ruolo sociale ben preciso. Questo io lo considero un errore veniale, dovuto più all’inesperienza ed alla fatica di inventarsi approcci e modalità organizzative del tutto originali.

Sicuramente sul palco del 5 dicembre, oltre alle personalità di spicco, ci sarà la possibilità di far emergere tante di queste realtà della Rete.

Ritiene che questo tipo di aggregazione e di modalità di funzionamento sia replicabile e che abbia un futuro? E su quali canali?

Sono convinto che debba ancora nascere uno strumento che unisca alle funzioni di collegamento, elaborazione, ideazione, comunicazione, condivisione anche la progettualità. Come dicevo prima Facebook e le mail, i blog e i calendari condivisi ci hanno dato una grossa mano nell’organizzazione del 5 dicembre. Ma stiamo facendo fatica sul piano della progettazione.

Credo che su questa strada Google Wave (la cui uscita è stata annunciata dall’azienda di Mountain View come imminente) potrà aiutare e creare quella nuova rivoluzione nelle comunicazioni politiche e interpersonali.

Wave sarà una applicazione ibrida che consentirà di raccogliere in una sola schermata le e-mail, gli instant message, video e audio. Consentendo lo scambio e la condivisione di testi, immagini, video, musica e creando conversazioniin tempo reale, con la possibilità di ordinare il tutto in gruppi. Ma la funzione essenziale – per poter creare un progetto plurale e condiviso – sarà la possibilitàdi riavvolgere le conversazioni (come si fa in un registratore) anche a distanza di giorni – e vedere quello che è stato discusso e semmai aggiungere dei nuovi contenuti o apportare delle modifiche a quelli già pubblicati.

Quali sarebbero le funzioni ed eventuali ruoli di un partito politico all’interno di tali “strutture liquide”?

In questi scenari il ruolo dei partiti cambia completamente. Dovranno essere capaci di mettersi pariteticamente in gioco. Collaborando e non prevaricando, discutendo e non imponendo, ascoltando e non parlando a vuoto.

È una scommessa molto grande. Bisognerà capire se i partiti italiani sapranno giocarla fino in fondo. Ma sono convinto che sarà per loro un problema cruciale che riguarderà la loro stessa esistenza.
Soprattutto per i partiti di opposizione che avranno la possibilità di giocarsela non sul leaderismo ma sulla condivisione delle idee.

La destra ha le tv di Berlusconi. Lo strumento con il quale in questi anni è stata plasmata la cultura dell’individualismo più becero. Ma la tv sta per essere soppiantata dal web e Wave porterà la nuova grande rivoluzione 3.0.

Qualcuno si è accorto che – a differenza del passato -il pubblico femminile sta invadendo il web e soprattutto Facebook?Le donne sui social network si sentono a casa perché non solo socializzano con gli amici, i famigliari e i colleghi di lavoro, ma riescono a costruire o rinsaldare i legami (anche del passato). Senza dimenticare la necessità di rivendicare un ruolo da protagoniste dando loro la possibilità di esprimere in pieno la loro personalità. Insomma mentre la tv le costringe ad un ruolo passivo, il web le trasforma in soggetti attivi e propositivi.

Se la politica (intesa come partiti e come istituzioni) saprà approfittare di questa disponibilità ad attivarsi del popolo della Rete, vivremo una rivoluzione culturale che consentirà di contrastare il berlusconismo e le sue conseguenze.
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L'autore: Gianluca Borrelli

Salernitano, ingegnere delle telecomunicazioni, da sempre appassionato di politica. Ha vissuto e lavorato per anni all'estero tra Irlanda e Inghilterra. Fondatore ed editore del «Termometro Politico».
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