Luigi Di Maio sulla Libia: “rischio terrorismo per l’Europa”

Pubblicato il 8 Gennaio 2020 alle 13:35 Autore: Alessandro Faggiano

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha rilasciato delle dichiarazioni sull’intricata situazione libica. Secondo il leader M5S, c’è rischio terrorismo

Luigi Di Maio sulla Libia: “rischio terrorismo per l’Europa”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha rilasciato delle dichiarazioni sull’intricata situazione libica che, attualmente, sembra di maggior interesse geostrategico per l’Italia rispetto al conflitto tra Iran e USA che si sta acutizzando su suolo iracheno.

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Per Di Maio c’è un rischio terrorismo legato a crisi libica

A margine della riunione dei ministri degli Esteri a Bruxelles, ha parlato dell’importanza dell’incontro, perché “l’Europa deve prendere iniziative importanti sulla Libia. Bisogna parlare con tutti gli interlocutori e convincerli al cessate il fuoco. Ricordiamo che la Libia è a pochi chilometri dalle coste siciliane e, in questo momento, non è un rischio solo per il fenomeno migratorio ma anche per il pericolo terrorismo: c’è una guerra per procura e bisogna chiudere tutte le interferenze. Il nostro lavoro come Unione Europea sarà coeso, si deve parlare e si parlerà con una sola voce.” Poi, parla dei suoi prossimi impegni: “Incontrerò anche il ministro degli esteri turco. Poi domani sera sarò al Cairo, in Egitto, per un incontro che riguarda gli accordi sui limiti delle acque territoriali, fissato tra il governo libico e quello turco. Questa settimana sarà importante sia per noi – andrò anche in Algeria – sia per l’Unione Europea.”

Gli ultimi messaggi social del ministro degli Esteri: per la Libia, “non esistono soluzioni militari”

Proprio sulla questione libica, Di Maio scriveva così;

“Quella in corso è una guerra per procura, dobbiamo essere franchi e parlarci chiaro, puntando al dialogo e coinvolgendo tutti. È quello che stiamo facendo come governo.
Lo ripetiamo: non esistono soluzioni militari alla crisi in corso.
Ricordiamo bene gli errori del passato, in particolare l’intervento Nato del 2011. Certi errori non si possono più ripetere. Non ce lo possiamo permettere come Italia e non ce lo possiamo permettere come Europa.
Serve subito un cessate il fuoco.”

In merito, invece, all’attacco missilistico operato dall’Iran in una base statunitense su suolo iracheno, il ministro degli Esteri afferma:

“È accaduto quello che temevamo. L’Iran ha risposto al raid Usa lanciando decine di missili contro le basi militari di Ayn al-Asad e di Erbil in Iraq. Entrambe ospitano personale della coalizione internazionale anti-Isis, di cui fa parte anche l’Italia. Seguiamo con particolare preoccupazione gli ultimi sviluppi e condanniamo l’attacco da parte di Teheran. Si tratta di un atto grave che accresce la tensione in un contesto già critico e molto delicato.
In queste ore difficili esprimo a nome del governo anche tutta la mia vicinanza ai nostri militari e li ringrazio. Purtroppo è la storia che si ripete.
Invitiamo entrambe le parti alla moderazione e alla responsabilità. La regione vive una instabilità da decenni, una nuova guerra spingerà la proliferazione di cellule terroristiche e di nuovi flussi migratori. Non è più accettabile tutto questo. Si apprenda dagli errori del passato e si torni al dialogo.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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