Pensioni ultima ora: assegno a 64 o 71 anni, incontro governo-sindacati

Pubblicato il 22 Gennaio 2020 alle 19:24 Autore: Giuseppe Spadaro

Pensioni ultima ora, cosa succederà in futuro sul fronte previdenziale? Il 27 gennaio inizia un confronto tra le parti in cause. Molte ipotesi sul tavolo.

Persone che passeggiano in un parco
Pensioni ultima ora: assegno a 64 o 71 anni, incontro governo-sindacati

Pensioni ultima ora: si avvicina il 27 gennaio 2020 data in cui si terrà l’incontro tra governo e sindacati per avviare il confronto che dovrà portare alla revisione del sistema previdenziale nazionale. Sia il governo che i sindacati vorrebbero superare l’impostazione della riforma Fornero. Ma non sarà affatto facile trovare un punto d’incontro. Di mezzo c’è la necessità di rispettare la sostenibilità economica a fronte dell’intera sistema previdenziale. Al momento è in vigore Quota 100: misura temporanea in scadenza il prossimo 31 dicembre 2020.

Pensioni ultima ora, molte ipotesi e nessuna certezza

Tra le tante ipotesi che circolano in questi giorni c’è chi ha proposto di fissare il termine per l’uscita dal mondo del lavoro a 64 anni di età e 38 anni di contributi con un innalzamento di 2 anni rispetto ai requisiti attualmente previsti da Quota 100. C’è chi invece propone di portare il termine a 62 anni di età e 20 anni di contributi con calcolo della pensione pro-rata. In pratica anticipare i termini e diminuire gli importi.

Uno dei punti su cui molti battono è il ricalcolo contributivo delle pensioni. Il presidente Inps Tridico è dell’avviso di fissare la linea a 67 anni, consentendo tuttavia ai lavoratori di anticipare il termine con ricalcolo contributivo. Ovvero consentire anche di andare in pensione prima ma con degli assegni pensionistici certamente più bassi. Tuttavia c’è chi, come l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, è contraria a tale ipotesi per il rischio di alimentare così nuove sacche di povertà.

Il difficile compromesso

Pensioni ultima ora – In più c’è da considerare che ‘è chi, come una parte dei sindacati – continui a ritenere Quota 41 la strada preferibile. Di che si tratta? Una modalità per superare sia la riforma Fornero che Quota 100 offrendo l’opportunità di andare in pensione ai lavoratori con 41 anni di contributi versati. Magari considerando percorsi praticabili con parametri differenti per donne, per chi ha compiuto lavori gravosi.

Il punto ruota sempre intorno alle risorse disponibili. In ogni caso esperti, commissioni ed esponenti dell’esecutivo e delle organizzazioni sindacali dovranno misurarsi con un lavoro difficile. E quasi certamente sarà necessario un compromesso tra le posizioni in campo per raggiungere un risultato concreto e definire per il futuro nuovi regimi previdenziali.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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