Due parole sul mio articolo riguardo al reddito di cittadinanza

Pubblicato il 31 Gennaio 2020 alle 14:36 Autore: Nicolò Zuliani

Ho fatto arrabbiare chi prende il RdC. Spero questo articolo serva a spiegarmi meglio.

Due parole sul mio articolo riguardo al reddito di cittadinanza

Tra i bisognosi, ci sono persone che possono e che non possono essere autosufficienti. Un disoccupato o un ignorante (ehilà!) possono cambiare la propria condizione. Viceversa bambini, anziani e disabili no. Il discorso è lungo e può prendere diramazioni complicatissime; è giusto che un delinquente rimasto invalido durante una rapina venga assistito dalla comunità? È giusto lo Stato si senta autorizzato a fottermi soldi dicendo che me li ridarà con la pensione, e che poi quella pensione non arrivi? È giusto che un ubriaco ammazzi qualcuno in un incidente, resti mutilato e venga aiutato con le tasse della famiglia del morto?

Ci sono milioni di casi limite, e io non ho risposte.

Per me, le tasse servono a garantire servizi pubblici, a prendersi cura di chi non può essere autosufficiente e ad aiutare a diventarlo chi parte svantaggiato. Per questo esistono pensioni, sussidi di disoccupazione e assegni d’invalidità: perché siamo un paese civile.

Il reddito di cittadinanza non è niente del genere.

Il reddito di cittadinanza è un atto di corruzione mascherato da sussidio, e lo si vede per com’è stato confezionato: se fosse stata una manovra atta ad aiutare i bisognosi avrebbe PRIMA pensato a costruire un telaio di navigator, riorganizzato e migliorato gli uffici per l’impiego e POI avrebbe stanziato dei fondi per tamponare i tempi morti tra un’assunzione e l’altra.

La manovra dei 5S invece è stata quella di regalare prima soldi e poi, forse, con calma, vedere di organizzare qualcosa. Perché a loro interessava comprare voti, non migliorare la vita dei cittadini italiani.

Il mio pezzo non era contro chi non può essere autosufficiente; era contro i media che definiscono “furbetti” dei truffatori, e contro i truffatori. Non ho mai detto che bisogna abolire pensioni, pensioni d’invalidità, sussidi di disoccupazione o uffici di collocamento: ho detto che un evasore totale che campa spacciando droga, gira in Ferrari e si fa brutalizzare dalla Tributaria per avere la tesserina gialla con dentro 300 euro al mese è un povero imbecille.

Ho fatto l’iperbole che casi di questi “furbetti” sono centinaia di migliaia perché a provare a prenderlo pur non avendone diritto sono stati 440,000, e tra chi lo percepisce i dati vanno in una brutta direzione: di questi idioti ne hanno trovati 237 a Locri, 80 a Caserta, 76 a Bergamo, 30 a Cagliari, 9 a Oristano, 35 a Napoli, 22 a Milano e stiamo parlando di città, non di regioni.

Per il principio dell’orologio rotto che segna l’ora giusta due volte al giorno, Wu Ming ha detto una cosa vera e molto acuta: il M5S ha preso elettorato e problemi che la sinistra oggi manco conosce e li ha trasformati in una truffa in grande stile. Perché il RdC non è di sinistra, non aiuta a inserirsi nel mondo del lavoro, non serve a elevarsi da una posizione svantaggiata: è puro e semplice assistenzialismo, cioè paga per avere un bacino elettorale sicuro a disposizione. Non gli interessa curare la malattia, gli interessa rendere il paziente farmacodipendente.

E qui entra un discorso diverso.
Ed è un discorso personale.

Non voglio mettere in Internet i momenti brutti della mia vita. L’ho fatto per il TEDx perché me l’avevano chiesto esplicitamente, ma mettiamola così: il cervello suggerisce sempre la strada più facile, anche se porta al patibolo. Immaginate (è un esempio) un disoccupato che vive in un garage/sala prove, si veste con la roba usata per mascherarsi tra i clienti degli alberghi e scroccare la colazione, ruba la connessione da uno studio di commercialisti, usa i deodoranti tester, manda 204 curriculum che non hanno risposta e campa lavorando nei cantieri dove a volte pagano in nero, a volte non pagano, a volte un operaio crepa perché mancanza di misure di sicurezza e il capomastro fa spostare il corpo.

Se hai la maledizione dell’intelligenza, ti guardi allo specchio e vedi il muro che ti viene incontro a 200 all’ora. Facile per chi non la vive dire “basta che fai questo/quello”, quando sei davvero in fondo non vedi la realtà in maniera oggettiva. Smetti di uscire perché ti vergogni, non chiedi aiuto perché ti senti in colpa, menti con sempre più facilità soprattutto a te stesso e il muro si avvicina.

All’improvviso arriva qualcuno a dirti “io posso risolvere il problema”.

Dio, ce n’è sempre uno. A volte è una setta religiosa, a volte merda che sa di vaniglia, a volte un cravattaro, a volte un falso amico, a volte un bandito, a volte un partito. Come tutti gli sciacalli, prendono chi è debole e gli vendono non una cura, ma uno stabilizzante. Ti tengono in vita il più possibile per scarnificarti finché restano le ossa. Poi ti buttano via e se qualcuno fa domande loro alzano le mani: hey, loro volevano aiutarti.

Tra le migliaia di persone che ho conosciuto, posso citare meno di dieci persone che mi hanno aiutato in modo disinteressato. Mia moglie, il mio migliore amico, Roberto Recchioni per aver premuto il tasto “condividi”, Alessandro Q. Ferrari, Matteo Lenardon e Gianluca Borrelli per avere investito in me. Ognuna di queste persone non mi ha regalato una dose di eroina, mi ha fatto entrare in una comunità di recupero. Ma di persone che dicevano di volermi aiutare per scopi ben diversi ne ho incontrate a non finire.

Quindi sono il primo ad aiutare chi non può aiutarsi, ma quando sento gente che regala soldi non suoi dicendo che lo fa per aiutare, impiego poco a capire qual è il vero motivo. Si basa su esperienza personale, lo so. Se il RdC ha aiutato qualcuno che non è in grado di aiutarsi da solo ne sono felice, lo trovo giusto e sono fiero di pagarglielo io. Se il RdC invece di una persona indipendente ha creato un tossico, no.

E ripeto: il mio articolo era per deridere gli idioti che campano bene, ma per grattare 300 euro si sono autodistrutti.

L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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