Solar Orbiter lanciata da Cape Canaveral: obiettivi missione e dettagli

Pubblicato il 10 Febbraio 2020 alle 16:11 Autore: Daniele Sforza

Viaggio verso il sole: la sonda europea Solar Orbiter è stata lanciata dalla base di Cape Canaveral. Ecco quali sono i principali obiettivi della missione.

Terra vista dallo spazio
Solar Orbiter lanciata da Cape Canaveral: obiettivi missione e dettagli

Dopo due rinvii, causati rispettivamente da un problema tecnico e da un evento meteorologico, finalmente la sonda europea Solar Orbiter è stata lanciata con un razzo Atlas 5 dalla rampa 41 della celebre base americana di Cape Canaveral, alle 5.03 ora italiana. Si tratta di una missione europea che non ha precedenti in quanto a obiettivi e tipologia della missione, visto che il traguardo è il Sole. La sonda è stata realizzata dall’Agenzia Spaziale Europea in collaborazione con la Nasa e la sua progettazione porta in alto anche il nostro tricolore, visto che una delle dieci strumentazioni è di matrice italiana, sviluppata dall’Istituto nazionale di Astrofisica e Cnr insieme a team di scienziati che operano nelle università di Firenze, Genova, Padova, Urbino e Torino.

Solar Orbiter verso il Sole: ecco cosa ci potrà dire

Il viaggio della sonda verso il sole durerà poco più di un paio di anni, e sarà un momento fondamentale perché si troverà a circa 42 milioni di chilometri di distanza dalla nostra stella, il punto più vicino al Sole mai raggiunto “di faccia” da una sonda terrestre. Sì, perché più vicino al Sole c’è un’altra sonda che si chiama Parker Solar Probe, che sta trasmettendo dati e informazioni importanti alla Nasa, ma che non guarda mai “in faccia” il sole, cosa che invece Solar Orbiter farà.

Tempeste solari sotto osservazione

Il viaggio dovrebbe risultare privo di ostacoli, poiché l’allineamento tra la Terra e il pianeta Venere ha di fatto costruito una traiettoria senza intoppi e favorita dalla spinta gravitazionale dei due pianeti. Una volta arrivata, la sonda potrà assolvere al suo compito di effettuare scatti alle zone polari della stella, raccogliere informazioni e trasmetterli al fine di ottimizzare e sviluppare gli studi sul campo magnetico del sole. Studi che ci forniranno informazioni decisamente importanti sull’attività solare e sui suoi cicli, nonché sulla temperatura e sulle famigerate tempeste solari, che ci consentono di ammirare lo spettacolo delle aurore boreali, ma potrebbero creare anche danni incommensurabili alla nostra civiltà ormai iper-tecnologica.

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Solar Orbiter permetterà di prevedere il “meteo spaziale”

L’obiettivo delle due sonde, la già citata e operativa Parker Solar Probe e la Solar Orbiter, è quello di fornire i dati e le informazioni necessari agli esperti che un giorno potranno arrivare a predire le previsioni del “meteo spaziale”, un po’ come avviene per la Terra. Ma per arrivare a questo punto ci vorranno diversi anni di dati, elaborazione e cattura delle informazioni.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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