Poste Italiane e buoni fruttiferi: Codacons “vinta battaglia”

Pubblicato il 27 Febbraio 2020 alle 10:53 Autore: Daniele Sforza

Poste Italiane e associazioni dei consumatori: sul caso dei buoni fruttiferi postali è sempre battaglia: a vincere spesso sono i risparmiatori.

Poste Italiane e buoni fruttiferi Codacons
Poste Italiane e buoni fruttiferi: Codacons “vinta battaglia”

Dalla sede locale di Civitavecchia del Codacons fanno sapere che una nuova battaglia perseguita contro Poste Italiane e a tutela dei risparmiatori sui buoni fruttiferi postali a lunga scadenza è stata vinta.

Poste Italiane e risparmiatori: il Codacons Civitavecchia sui buoni fruttiferi postali

Infatti l’associazione ha fatto sapere che agli associati che si sono rivolti al Codacons è stato restituito il corrispettivo trascritto sui buoni fruttiferi postali poliennali a lunga scadenza. A maggior ragione si parla di buoni fruttiferi trentennali, che nel corso del tempo hanno prodotto interessi altissimi, ma non sempre è corrisposto il pagamento dovuto da parte di Poste Italiane e molti risparmiatori stanno ottenendo dei rimborsi inferiori rispetto alle attese: la maggior parte di questi si rivolge poi a legali o associazioni di consumatori per avere i rimborsi giustamente quantificati.

Il Codacons di Civitavecchia, rende noto trcgiornale.it di aver attivato i suoi legali che hanno avviato azioni in difesa dei titolari dei Bfp, “riuscendo a ottenere la corretta liquidazione dei Titoli, che in alcuni casi ha permesso di recuperare somme anche importanti, nell’ordine dei 100.000 euro”.

Poste Italiane e buoni fruttiferi: il caso a Catania

Intanto è stata ufficializzata una nuova condanna ai danni di Poste Italiane da parte del Tribunale Civile di Catania in favore di una coppia di coniugi titolari di vari Bfp trentennali della Serie O del 1984. Il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi ha affermato che questa nuova sentenza “costituisce una vittoria per i risparmiatori che si vedono corrisposta solo circa la metà di quanto sarebbe invece l’importo totale secondo le disposizioni poste sulla tabella a tergo dei titoli”. La coppia si era rivolta all’avvocato Veronica Russo dell’ufficio legale del Codacons nel 2015 e, finalmente, dopo oltre 3 anni il Tribunale di Catania ha stabilito che “la discrepanza tra le prescrizioni ministeriali e le indicazioni riportate sui buoni postali offerti in sottoscrizione al richiedente deve essere risolta dando la prevalenza alle seconde”. Infatti, “l’accordo negoziale ha a oggetto il contenuto enunciato dai buoni, anche quando in precedenza, con decreto ministeriale, siano state modificate le relative condizioni”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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