Confine politico e confine naturale: la differenza e come non sbagliarsi

Pubblicato il 3 Marzo 2020 alle 16:30 Autore: Claudio Garau

Confine politico e confine naturale: perchè tenerli distinti? possono combaciare oppure no? Ecco come non equivocare i due concetti

Confine politico e confine naturale la differenza e come non sbagliarsi
Confine politico e confine naturale: la differenza e come non sbagliarsi

Nel linguaggio comune utilizziamo termini di cui può sfuggirci l’esatta connotazione giuridica. Tra questi, non può non menzionarsi la locuzione “confine politico“. Che cos’è esattamente? perché è opportuno ben distinguerlo dal cosiddetto “confine naturale”? Di seguito le indicazioni per non sbagliarsi e non confondersi.

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Confine politico e confine naturale: somiglianze e distinzioni

Il confine politico è un concetto che è incluso nel diritto, in quanto i confini delimitano i territori dei vari Stati e consentono di stabilire se, ad esempio, un’autostrada o una ferrovia si trovi in Italia o in Francia. Sono considerazioni che possono apparire ovvie, ma va ricordato quale differenza c’è tra confine naturale e confine politico, dato che oltrepassare un confine, come quello della propria nazione, e recarsi in un paese straniero, comporta di dover osservare altre leggi, ovvero quelle del paese in cui si ci si trova (ad esempio, per studio, vacanza o lavoro). Analogamente varrà una differente giurisdizione e altri obblighi, come quelli in materia, ad esempio, di circolazione stradale, disciplinati da un Codice della Strada diverso da quello vigente in Italia. Ovviamente non esistono soltanto i confini politici degli Stati, abbiamo anche quelli che separano una Regione dall’altra o un Comune dall’altro, e quelli che attengono alle cosiddette “acque territoriali” e allo “spazio aereo”.

Confini naturale e confine politico sono accomunati in un aspetto: sono linee di demarcazione che distinguono un territorio o uno spazio da un altro. Un confine naturale è quello “creato” appunto dalla natura e preesistente all’uomo: una catena montuosa, un grande fiume ad esempio. Essi hanno costituito, storicamente, per l’essere umano una vera e propria barriera ai suoi spostamenti, sebbene oggi con i moderni mezzi di trasporto, la situazione sia profondamente cambiata.

Prendendo ad esempio proprio l’Italia, il nostro paese ha una ben evidente linea di demarcazione naturale o confine naturale, ovvero le Alpi, la catena montuosa che ancor oggi separa il popolo italiano da quello francese o da quello svizzero. Tale linea non è insomma frutto di una scelta dell’uomo, di una regola di legge o di una convenzione. È un limite che esiste da quanto esiste il pianeta e tale limite ha in qualche modo condizionato l’evoluzione e i rapporti tra i popoli del Mediterraneo.

Il confine politico è invece frutto di una scelta dell’uomo e può mutare nel corso degli anni, in base al susseguirsi degli eventi storici e politici.

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I confini politici: come sono elaborati?

Come accennato, i confini politici non sono frutto della natura, ma delle determinazioni politiche dei popoli. Questo confine:

  • spesso è elaborato facendo stretto riferimento ai già presenti confini naturali;
  • alcune volte è invece frutto di patti ed accordi di natura politica, come quelli che vengono stipulati al termine di una guerra e che disegnano nuovi confini politici, non corrispondenti a quelli naturali.

Insomma non è affatto raro che i confini politici si discostino da quelli naturali, proprio come la storia recente e meno recente, dimostra: occupazioni territoriali da parte di eserciti, dominazioni coloniali, trattati di pace, mutamenti nei rapporti di forza tra Stati, sono elementi che hanno influito sull’individuazione dei confini politici, che non sempre quindi rispecchiano per intero quelli naturali.

Concludendo, dovrebbe essere ormai limpida la distinzione da farsi tra confine politico e confine naturale, utile a capire meglio ciò che circonda e meglio comprendere gli avvenimenti politici e internazionali degli ultimi secoli.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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