Coronavirus: tracciamento contagiati con App, ecco il piano del governo

Pubblicato il 23 Marzo 2020 alle 16:14 Autore: Daniele Sforza

Un modello Corea del Sud per l’Italia al fine di fronteggiare l’emergenza Coronavirus: tracciare le persone positive con un’app. Il piano.

Coronavirus tracciamento contagiati con app
Coronavirus: tracciamento contagiati con App, ecco il piano del governo

Si parla spesso di un modello Corea del Sud e della possibilità di replicarlo anche qui da noi, in Italia, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Ma in cosa consiste precisamente questo modello? Nel tracciamento dei contatti delle persone positive al Coronavirus tramite applicazione mobile. Una volta che sono stati superati i 5 mila casi, il governo ha deciso di utilizzare la tecnologia per contrastare la diffusione del virus, ponendo la privacy in secondo piano. Tramite l’app Corona 100m, le persone risultate positive sono state tracciate e in questo modo si è potuto delineare i luoghi frequentate e le aree maggiormente esposte: questo ha permesso ai cittadini sani di non circolare in questi ultimi luoghi, preservando così la propria salute e muovendosi in sicurezza.

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Coronavirus: tracciamento contagiati con app in arrivo in Italia?

Questa idea potrebbe essere reinterpretata anche nel nostro Paese e il governo sta valutando seriamente tale ipotesi. Walter Ricciardi dell’Oms, infatti, lo scorso weekend aveva affermato che “individuando precocemente tutti i contagiati e i loro contatti, potremmo garantire a quelli che non hanno problemi di circolare liberamente”. Esattamente come accaduto in Corea del Sud. Il tracciamento degli spostamenti potrebbe servire per salvare vite e diminuire il numero dei contagiati?

Come riporta Il Fatto Quotidiano, all’applicazione stanno già lavorando Luca Foresti del Centro medico Santagostino e l’avvocato Giuseppe Vaciago, in collaborazione con le società Jakala, Bending Spoons e Geouniq. L’obiettivo è quello di “costruire un sistema tecnologico che possa andare nelle mani delle istituzioni per aiutarle a gestire la crisi”. I dati sarebbero “georeferenziati e anonimi” e consentirebbero di segnalare “movimenti e interazioni delle persone” elaborando “un diario clinico come l’insorgenza della febbre e altri sintomi”, tutte informazioni che permetterebbero di capire “che in una zona c’è un focolaio”.

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App per controllare contagi da Coronavirus: e la privacy?

Ci sarebbero problemi per la privacy? No: il Garante della Privacy ha infatti fatto sapere che in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo e per motivi di interesse pubblico è possibile trattare dati senza il consenso degli interessati.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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