Analisi elettorale: Il Movimento 5 Stelle letto attraverso il voto di preferenza

Pubblicato il 10 Maggio 2012 alle 11:17 Autore: Giuseppe Martelli
movimento 5 stelle

In conclusione il Movimento 5 Stelle, attraverso l’analisi del voto disgiunto e del tasso di preferenza ci rivela una realtà molto lineare dove liste, candidati di lista e candidati sindaco traggono benefici dall’appartenenza al partito del comico Genovese in egual misura.

Tuttavia si farebbe un grave errore a credere che il consenso raggiunto dal M5S sia solo frutto della popolarità di Beppe Grillo; certo quello aiuta sopratutto in campagna elettorale ma ad osservare i candidati sindaco ci si rende subito conto che la questione è un po’ più complessa e i successi di Putti a Genova o Pinzarotti a Parma sono da ricercare anche nella biografia di questi personaggi che sono entrambi schierati in movimenti molto attivi che si confrontano da tempo con le dinamiche del consenso e della politica locale.

Sembrerebbe quindi che i successi maggiori ottenuti dal M5S siano frutto del combinato disposto di una precedente attività sul territorio da parte di alcuni candidati, sommata alla popolarità di Beppe Grillo e al “momentum”, cioè all’impulso, all’onda emotiva collettiva, che spinge verso l’alto – in questa particolare fase storica del paese – questo soggetto politico.

E’ comunque chiaro che altri fattori vanno analizzati ma il radicamento territoriale dei grillini probabilmente si fonda su molti aspetti, alcuni dei quali pre-esistenti rispetto alla discesa in campo del comico.

 

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