Quanto resiste il coronavirus in frigorifero: cosa dicono gli scienziati

Pubblicato il 9 Aprile 2020 alle 15:38 Autore: Daniele Sforza

Una delle domande che necessitano di risposta è la seguente: quanto resiste il coronavirus in frigorifero? Ecco alcune risposte date dagli esperti.

Coronavirus frigorifero
Quanto resiste il coronavirus in frigorifero: cosa dicono gli scienziati

Dobbiamo andare al supermercato: una persona per nucleo familiare, magari a fare la grossa spesa per evitare di uscire tutti i giorni. Così indossiamo la mascherina, ci infiliamo i guanti, infiliamo perfino un paio di occhiali e andiamo a fare la spesa. Rispettiamo la distanza interpersonale di sicurezza di almeno 1 metro, facciamo la nostra spesa, poi torniamo a casa e ci sbarazziamo dei nostri dispositivi di protezione come si deve. Ma la spesa? Se un cartone di succo di frutta è stato infettato, deporlo in frigorifero può essere sufficiente? E se un inserviente poco accorto (e positivo al Coronavirus) ha parlato davanti a un cespuglio di lattuga, magari quello che abbiamo preso proprio noi, infettandolo? Insomma, quanto resiste il coronavirus in frigorifero e in congelatore?

Resistenza Coronavirus in frigorifero: cosa sappiamo

La risposta a questa domanda possono darla solo gli esperti, anche se al momento, è bene precisarlo, non c’è ancora nessuna risposta certa. Tornando indietro nel tempo, scartabellando gli archivi di ricerca dell’American Society for Microbiology, ci si interfaccia davanti a uno studio datato 2010 sulla resistenza della Sars, che ricordiamo appartenere alla stessa classe virologica (Coronavirus) del Covid-19. Quella ricerca giunse alla conclusione che il virus della Sars si sviluppava bene a condizioni di bassa umidità nonché a temperature inferiori a 4 gradi centigradi, ovvero le caratteristiche che ha un frigorifero domestico.

E visto che sono in corso degli studi sul tempo di resistenza del Covid-19 sulle superfici, è bene sapere che cosa fare della spesa, che potrebbe essere infetta. Intervistato dalla Nbc il virologo del Gladston Institutes di San Francisco, Warner Greene, ha invitato a non mettere “mai nulla in frigo, specialmente se inscatolato, senza prima sanificarlo” attraverso l’utilizzo dei detergenti. Attenzione, perché parallelamente all’opera di pulizia e detersione, altrettanto importante è l’opera di asciugatura dei prodotti (e lo stesso discorso vale anche per le mani). Insomma, per quanto riguarda la spesa da mettere in frigorifero il discorso sembra chiaro: siate prudenti. E per quanto riguarda il congelatore?

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Resistenza Coronavirus nel congelatore: cosa dicono gli esperti

Al momento non è possibile rispondere all’interrogativo che riguarda la resistenza del virus in un luogo dove le temperature sono inferiori allo zero. Per Greene resta però buona pratica “pulire gli articoli congelati prima di riporli”, anche se nel congelatore, obiettivamente, risulta più difficile sopravvivere per il virus, soprattutto nel passaggio di stato tra il congelamento e il disgelo.  

Pregliasco: “Lavarsi spesso le mani”

Per il virologo Fabrizio Pregliasco, il rischio di contaminazione al supermercato determinato dal contatto con un contenitore (ma anche, perché no, con il carrello della spesa) può avvenire solo per una serie di circostanze sfortunate, ma comunque verificabili, come per l’appunto una persona sprovvista di mascherina e positiva al Coronavirus che tossisca sopra alla confezione. Per questo motivo “resta il consiglio di lavarsi spesso le mani e non portarle al volto”. Allo stesso tempo sembra che il Covid-19 non si trasmetta tramite gli oggetti, o “almeno non ci sono casi documentati in tal senso”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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