Classi di rischio aziende fase 2: ecco la tabella della task force

Pubblicato il 17 Aprile 2020 alle 13:37 Autore: Daniele Sforza

Individuate le classi di rischio per le aziende che riapriranno all’inizio della fase 2: ecco la tabella delle attività redatta dalla task force.

Classi di rischio fase 2 aziende
Classi di rischio aziende fase 2: ecco la tabella della task force

Oggi venerdì 17 aprile 2020 si riunisce la task force presieduta da Vittorio Colao finalizzata a programmare la riapertura delle attività in Italia e quindi la ripresa del Paese per la fase 2. Sarà un piano decisamente complesso, sia sotto l’aspetto della sicurezza e delle tutele, sia sul piano della gestione. Per questo motivo sono state individuate delle classi di rischio per le aziende, una tabella redatta dall’Inail in base ai codici Ateco e con l’ok del Comitato tecnico-scientifico, che ripartisce 97 settori in 3 colori, che vanno a rappresentare ciascuno la classe di rischio: bassa (verde), media (gialla) e alta (rossa).

Classi di rischio: le attività a rischio basso

Sono 49 i settori ritenuti a basso rischio compresi nella tabella: tra questi spiccano il settore dell’agricoltura e della pesca, ma anche le imprese edili, l’industria manifatturiera e le attività di estrazione di minerali. A basso rischio anche il settore editoriale e della produzione cinematografica, così come le attività immobiliari, le biblioteche e le agenzie di viaggio. Le aziende incluse nella fascia verde di questa tabella che hanno sospeso la propria attività a causa dell’emergenza sanitaria, potrebbero quindi essere le prime a riaprire.

Classi di rischio: le attività a rischio medio

I settori del commercio (ristorazione e attività sportive in primis) sono invece considerati a rischio medio. Si tratta di tutte quelle attività che per loro natura determinano aggregazione sociale e quindi afflussi di persone, nonché contatti ravvicinati. Parliamo di bar, ristoranti, palestre, centri sportivi. Anche le scuole rientrano nella categoria a rischio medio, e allo stesso livello figura anche il settore dei trasporti pubblici. Le attività sopraccitate sono state elencate nella categoria a rischio medio-basso.

Le categorie che invece risentono di un rischio medio-alto riguardano i lavori relativi alle reti fognarie, alle Rsa, alle ricevitorie e sale da gioco. Tra i lavoratori inclusi in questo livello di rischio medio-alto figurano anche i collaboratori domestici.

Le categorie a rischio alto

Infine le categorie a rischio alto sono quelle dell’assistenza sociale, del trasporto aereo e l’attività sanitaria non residenziale. Sono attività che non sono mai state sospese, fatta eccezione per il trasporto aereo che ha dovuto subire necessariamente delle limitazioni.

Come funziona la classificazione del rischio

Le classi di rischio sono state effettuate in base ad alcuni parametri, come il livello di aggregazione sociale, il rischio di contagio durante lo svolgimento dell’attività lavorativa e la possibilità di mantenere il distanziamento sociale interpersonale. Resterà poi da capire se il meccanismo delle riaperture funzionerà in modo differente a livello regionale o sarà omogeneo sul piano nazionale.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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