Macroaree coronavirus fase 2: quali sono, restrizioni e spostamenti

Pubblicato il 20 Aprile 2020 alle 11:51 Autore: Daniele Sforza

Macroaree coronavirus fase 2: il progetto è quello di dividere l’Italia in 3 grandi zone per la ripartenza, ma solo ad alcune condizioni.

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Macroaree coronavirus fase 2: quali sono, restrizioni e spostamenti

Per ora non c’è ancora nulla di ufficiale e siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma gli esperti stanno studiando la ripartenza del Paese e per farlo si potrebbe assistere a una ripartizione dell’Italia in 3 macroaree, che seguiranno la classica suddivisione in 3 parti: Nord, Centro e Sud. All’interno di queste macroaree, ci potrebbero essere ulteriori ripartizioni, a seconda dei territori più o meno colpiti gravemente dal Coronavirus. La riapertura delle zone e delle attività professionali sarà poi posta sotto monitoraggio (almeno ogni 15 giorni) per vedere se ci sarà una nuova esplosione di casi (e quindi un susseguente ritorno all’isolamento e alle misure restrittive) o un progressivo ritorno alla normalità.

Macroaree Coronavirus fase 2: come funzionerà

La ripartizione del territorio in 3 macroaree potrebbe prendere il via a partire dal 4 maggio, data a oggi posta come termine di avvio per la tanto agognata fase 2, che è quella della ripartenza, ma anche della convivenza con il virus. Potranno riaprire solo tutte quelle attività che avranno adottate delle misure di sicurezza e tutela per i propri dipendenti e, in caso di afflussi nei negozi, anche della clientela. Tuttavia, in quella aree dove la diffusione del virus è stata ed è ancora maggiore, le misure restrittive potrebbero essere ulteriormente prolungate, soprattutto sotto certi aspetti: si parla della mobilità, soprattutto, non solo tra una Regione e l’altra, ma anche tra un Comune e l’altro. Resterebbe, in breve, il divieto di trasferirsi in un altro Comune o Provincia, e ovviamente in un’altra macroarea (il che potrebbe problematico per la ripresa di alcune attività). Resta inteso che se il discorso fosse questo, all’interno della stessa macroarea o Regione potrebbe esserci una ulteriore suddivisione tra zone più a rischio e quelle a meno tasso di rischio.

Quel che è certo è che l’allentamento delle misure restrittive sarà costantemente e ampiamente monitorato, almeno ogni 15 giorni, per vedere effetti e conseguenze e tenere sotto controllo l’insorgenza di nuovi casi di contagio, anche in quelle aree che fino a oggi hanno retto all’emergenza, anche perché hanno avuto pochi casi. Nella peggiore delle ipotesi, si tornerebbe indietro con le misure restrittive fino al lockdown della zona interessata.

Macroaree Coronavirus fase 2: quali attività riapriranno per prime?

Altro aspetto importante è sapere quali saranno le attività che potranno iniziare subito e quali dovranno aspettare. Quasi certamente le aziende del settore moda e automotive saranno le prime a ripartire, affiancate dalle aziende che si occupano di produzione mobili e i cantieri del settore edile. Per queste attività le riaperture potrebbero essere anticipate (in alcune zone) anche al 27 aprile, sebbene a oggi non vi è ancora nulla di certo. Possibile (ma non ovunque) la riapertura di bar e ristoranti a partire dal 4 maggio, ma solo se si rispettano le misure di distanziamento sociale e di sicurezza per dipendenti e clienti. Si attendono aggiornamenti e novità ufficiali entro la fine di questa settimana.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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