Spostamenti da regione a regione fase 2: cosa cambia dal 4 maggio

Pubblicato il 20 Aprile 2020 alle 12:03 Autore: Guglielmo Sano

il governo è ormai pronto a dare il via alla Fase 2: ma come saranno regolati gli spostamenti durante il periodo di ripartenza?

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Spostamenti da regione a regione fase 2: cosa cambia dal 4 maggio

Passata la fase più dura della crisi sanitaria legata ai contagi da nuovo coronavirus, il governo è ormai pronto a dare il via alla Fase 2: ma come saranno regolati gli spostamenti durante il periodo di ripartenza? Un’ipotesi che si sta facendo sempre più spazio vede al centro l’app Immuni.

Spostamenti: bisognerà scaricare l’app Immuni?

È una delle prime proposte avanzate della task force guidata da Vittorio Colao: l’app Immuni dovrebbe essere lanciata con l’obiettivo di tracciare gli spostamenti degli italiani in modo da ripercorrere la catena dei contagi se il numero di questi dovesse subire una nuova impennata, ora, che la crisi sanitaria è in un certo senso “sotto controllo” (per dire, visto che fino alla produzione di un vaccino, l’epidemia non lo sarà mai del tutto).

Tuttavia, scaricarla non sarà obbligatorio, anche se il governo – che punta al download da parte di almeno il 60% degli italiani: la sua efficacia risulterebbe fortemente ridotta sotto questa percentuale secondo le stime dei tecnici dell’esecutivo – pare intenzionato a incentivarne l’installazione limitando gli spostamenti, nelle prime fasi della ripartenza, per chi non se ne munisce. Per gli anziani si potrebbe prescrivere, vista la tradizionale scarsa confidenza con la tecnologia, di indossare un braccialetto con le stesse funzioni del software per mobile.

Che limitazioni potrebbero esserci?

La domanda è: che tipo di limitazioni agli spostamenti potrebbero essere previste per chi non si dota dell’app Immuni? Non è possibile rispondere in maniera approfondita al quesito; detto ciò, è molto improbabile che si possa imporre un divieto di allontanamento dal proprio domicilio. D’altro canto, bisogna considerare che un regolamento del genere andrebbe in contrasto con le norme che tutelano la privacy (anche se i dati di contact tracing incamerati da Immuni, in breve, resteranno anonimi), nonostante l’utilità che il tracciamento degli spostamenti – si suppone – dovrebbe avere nel contenimento di eventuali nuove ondate di contagi.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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