Conto corrente: smartphone non prende, saldo prosciugato. Come funziona

Pubblicato il 11 Maggio 2020 alle 12:07 Autore: Guglielmo Sano

Conto corrente: dalle cronache locali emerge un caso che riguarda il furto delle credenziali dell’home banking attraverso la clonazione della sim

Tastiera e lucchetto
Conto corrente: smartphone non prende, saldo prosciugato. Come funziona

Una nuova truffa sembra minacciare chi ha un conto corrente: dalle cronache locali emerge un caso che riguarda il furto delle credenziali dell’home banking attraverso la clonazione della sim.  

Conto corrente: il caso di un’infermiera romagnola

Il caso che sta facendo nuovamente discutere sui sistemi di sicurezza posti a difesa dei risparmi sul conto corrente riguarda un’infermiera romagnola. Durante un intervento la stessa notava che il suo cellulare non aveva linea, in sostanza non aveva campo: si trovava in una zona isolata, dunque, il fatto non attirò più di tanto la sua attenzione. Tornata presso la sua abitazione, però, il problema permaneva: il sospetto che stesse succedendo qualcosa aumentò dopo aver contattato l’operatore che confermava l’assenza di qualunque problema sulla linea. Quindi, dopo aver fatto accesso tramite wifi al proprio home banking, l’infermiera si accorgeva che il suo conto corrente era stato prosciugato: durante il periodo in cui il suo smartphone non funzionava, infatti, erano partiti due bonifici istantanei con cui le sono stati sottratti circa 16mila euro.

Clonazione della scheda: home banking a rischio

La sua scheda, in pratica, era stata clonata: grazie al fatto di disporre del suo numero di telefono, dunque, dei malintenzionati erano riusciti ad accedere al suo conto corrente. La banca non si è dimostrata particolarmente collaborativa, a detta della vittima, sulla restituzione del maltolto: i bonifici risultavano correttamente inoltrati. Tuttavia, duemila euro sono stati recuperati dopo essere stati rintracciati sul conto di una sua controllata ma il “grosso” chissà se verranno mai recuperati. A questo punto, sembra opportuno ricordare l’importanza di far attivare tutti i passaggi di autenticazione che gli istituti sono in grado di mettere in campo per proteggere i risparmi dei propri clienti; allo stesso modo, è bene evitare di collegare il numero di telefono al proprio codice Iban, insomma, meglio tenere distinte le due cose.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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