La vera trama del prossimo Scarface, secondo indiscrezioni

Pubblicato il 15 Maggio 2020 alle 16:04 Autore: Nicolò Zuliani

Luca Guadagnino sarà il regista del nuovo Scarface scritto dai fratelli Cohen. Ecco la trama nei dettagli.

La vera trama del prossimo Scarface, secondo indiscrezioni

Tonya Montana è un’ermafrodita afroamericanao non binariao curvy che si identifica sessualmente in una pagnotta ed esige il suo pronome sia “zui”. Residente in Minnesota, aveva fondato Genderize, una startapp che faceva fotomontaggi con ombretto, rossetto e parrucca ai filmati. Per svilupparla aveva fatto debiti con gli investitori per 100,000 dollari, ma i soldi erano finiti nei brainstorming alcolici con suo cugino, Vacuum Mike, senza che in sei mesi l’app avesse mezza riga di programmazione. Erao dovutao fuggire ed erao approdatao a Los Angeles, dove la polizia l’avevao arrestatao mentre vagava nudao per strada urlando.

Nella stanza interrogatori c’è uno scambio di battute in cui i poliziotti maschi, bianchi, biondi ed etero ogni volta che aprono bocca creano dialoghi surreali per riuscire a essere contemporaneamente razzisti, sessisti, omofobi e microaggressivi. Tonya replica con grandi gesti e grandi frasi, e per questo finisce in galera con Vacuum Mike. Qui grazie alla sua passione per Beyoncè conosce Mi-Ni-Teh, un metalmeccanico accusato di omicidio plurimo che ha saltato la sedia elettrica dimostrando di avere l’1.3% di sangue indiano. La sua frase «Non ci potete sterminare tutti» aveva fatto il giro del mondo.

Mi-Ni-Teh offre a Tonya un lavoretto semplice: assassinare il detenuto 398, un negazionista climatico.

Tonya organizza una rivolta perché nel carcere mancano i bagni per il sessantatreesimo gender, approfitta della confusione e pugnala a morte il detenuto con una chiavetta USB. Mi-Ni-Teh capisce che Tonya è unao affidabile e con i suoi contatti esterni la fa scarcerare. Per qualche tempo, Tonyao e Vacuum Mike lavorano come lavapiatti osservando dall’altra parte della strada i cisgender divertirsi, ma ecco la grande occasione: ritirare una partita di cocaina al confine con il Messico. Se lo scambio va a buon fine, la ricompensa sarà notevole.

Tonya e Vacuum Mike assoldano due studenti in scienze dell’antifascismo per farsi dare una mano e vanno all’incontro con i messicani, che riconoscono perché stanno ascoltando i Molotov ad alto volume nel parcheggio del McDonald. I poveri messicani sono obnubilati dalla propaganda sessista e appena li vedono gridano “fock you puto bavosso” e aprono il fuoco con gli Uzi. I due studenti trapassano, Tonya e Vacuum Mike se la cavano finendoli loro stessi a revolverate e accusandoli di appropriazione culturale. I messicani restano interdetti, Tonya e Vacuum Mike approfittano della distrazione per assassinarli e prendere la coca.

È fatta, sono nel giro grosso.

Vengono presentati a Zooey, un hyperqueer triple swap che gestisce il traffico di coca ma anche di controinformazione climatica di tutta Los Angeles. La sera che si conoscono, Tonya mette gli occhi su Shitster, compagno di Zooey. È un efebico plausibile neomaggiorenne reso pazzo dalla propaganda trumpiana che gira con il visore di Vegeta e ogni tanto urla “fake news” e si strappa i capelli. Per festeggiare vanno tutti insieme a una proiezione di La forma dell’acqua extended version, Shitster e Tonya si guardano, si provocano, si desiderano e poi ognuno va a casa a scrivere su Twitter aneddoti inventati. Nel tragitto, Vacuum Mike dice che non è il caso di provarci con la donna, cioè l’uomo, cioè zui.

«Ma chi?» fa Tonya, guidando un monopattino elettrico.
«I-il coso, là, Shitster.»
«Amigo, non sono unao che si accontao. Io mi prendo ila mondao.»
«Il cosa?»
«Tutto» fa Tonya, facendo un cerchio con la mano «Anche se è surriscaldato.»
«Di’, hai mai la sensazione di esserci creati un delirante incubo egoriferito?»
«No.»

Appena lasciato Vacuum Mike, Tonya va a trovare la sua famiglia emigrata di nascosto a Los Angeles per fuggire dai creditori. Il padre li ha inspiegabilmente abbandonati anni fa, cosa tipica dei cisgender violenti o nolenti; rimangono la madre autoproclamatasi cittadina di Gaia che spende ogni centesimo in cosmetici e la sorella Rebecca, una triste e banale cisgender americana che da una roulotte fa life coaching su Instagram.

La madre domanda a Tonya dove ha trovato i soldi per comprare la special edition dell’ultimo capolavoro di Beyoncè, e Tonya spiega che è tra le prime trecento persone a rispondere a Trump in Internet, e i suoi screenshot le danno talmente tanta visibilità che ormai ovunque entra paga in selfie. In un attimo di lucidità la madre tenta di picchiare Tonya, ma la sorella si mette di mezzo perché è americana, e i soldi son sempre soldi.

Passano tre mesi. Tonya sta trattando una partita di controinformazione purissima con i Narcos messicani per conto di Zooey, ma è stancao dei limiti paranoici del suo boss. Si mette a trattare partite da milioni e fa il passo più lungo della gamba. Quando torna, Zooey lao manda a quel paese, ma a Tonya non importa, anzi: ora ha la strada libera per provarci con Shitster, che fa il prezioso ma alla fine si concede.

Zooey lo scopre e tenta di far assassinare Tonya da un branco di neonazisti, ma Tonya li stende con una buona *.gif tualità, tre biiiitch ben piazzati e battute sarcastiche. Poi decide di vendicarsi sul mandante, va a casa di Zooey e lo blasta a revolverate, ma molto democratiche.

Niente separa più Tonya dal successo e come tutti quelli partiti dal basso e arrivati in alto troppo in fretta, si sputtana tutto nei modi più rapidi e idioti possibile fino a farsi beccare. Per cavarsi d’impaccio chiede aiuto ai Narcos che in cambio gli chiedono di aiutare un loro sicario a compiere un omicidio. Purtroppo quando lui si presenta Tonya è troppo depressa dopo avere visto il monologo fascista di Ricky Gervais, e appena lo vede con addosso un cappellino rosso non ci vede più e lo uccide, avendolo scambiato per il temibile simbolo del Trumpismo.

Pazzao di paura e gonfiao di bubba come un pandoro si presenta dalla sorella per chiedere cosa fanno in quei casi i cisgender, ma la trova a letto con Mike Vacuum. Uccide lui e fa sequestrare lei, se la porta nella sua villa e insieme aspettano l’arrivo dei narcos che li uccidono tutti.

Accolto stranamente male al botteghino, dopo le tredici nomination agli Oscar tra cui “miglior attore non protagonista” a cui concorreranno anche sceneggiatori, registi, giornalisti e opinionisti che dovranno dimostrare grandi qualità recitative nel definirlo un immenso capolavoro pena il licenziamento e il linciaggio pubblico, gli incassi schizzeranno alle stelle.

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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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