Ario, veneto, interpreta la scultura in piazza San Marco

Pubblicato il 22 Maggio 2020 alle 13:33
Aggiornato il: 26 Maggio 2020 alle 14:43
Autore: Nicolò Zuliani

Due rapide chiacchiere con un abitante del luogo.

Ario, veneto, interpreta la scultura in piazza San Marco

L’intervista via Skype avviene dal mio studio a un bar non ben identificabile di Marghera. Ario è sulla quarantina, indossa una camicia hawaiana aperta e sotto una canottiera a coste, dalla bocca gli penzola quella che suppongo sia una sigaretta arrotolata, ma è peculiarmente lunga ed emette molto fumo. Sono le 10.20 di mattina ed è seduto all’esterno davanti a uno spritz.

Hanno già riaperto i bar, vedo.
Questo non ha mai chiuso.

Come no?
No. C’ha la tabaccheria dentro ed è della mafia, figurati.

Frequenti bar della mafia?
Cosa vuoi, non è che uno può mettersi… cioè, qui ci saranno anche bar di gente onesta, per l’amor di Dio, tutti ne abbiamo sentito parlare, ma io non ne ho mai visti. Alla fine devi scegliere se Yakuza o ‘Ndrangheta e io credo nel mio paese.

Dunque non è stato duro il lockdown in zona rossa.
No, no, io vivo in zona bianca da una vita. A volte verde, marrone…

Una giornata qualunque a porto Marghera

Va bene, concentriamoci sull’installazione artistica.
Il ca*zo di marmo, sì, sì. Bellissimo.

Quindi tu da veneziano approvi?
E chi non approva? Il video delle vigilesse che lo abbracciano per tentare di spostarlo è poesia. Pensa a tutte le multe che t’hanno dato, pensa che palle t’hanno fatto coi divieti, è forse l’unico esempio decente di performance art del mondo. Solleva lo scroto di marmo, solleva, vai. Prova.

Cosa pensi del pene come rappresentazione della vita?
Anche, perché no?

Qual è la tua opinione?
Ma guarda… perché gli uomini disegnano caz*i negli autogrill, sui libri delle ragazze, nel cielo, sulla superficie di Marte? Tu quando vai a casa dell’amante, perché prima di andare via le disegni col rossetto un caz*o sullo specchio?

Un suggestivo scorcio di architettura

Io non…
… perché quando l’amico si addormenta sotto il sole gli disegni un caz*o con la crema solare sulla schiena? Perché è un universale segno di pace. I bambini scrivono ciao, gli uomini disegnano il caz*o. Dritto, naturalmente, perché si sa che il caz*o non vuole pensieri. Se si scopa va tutto bene, pace e prosperità tra i popoli.

Ma quello ha la mascherina.
Appunto. Significa che sotto siamo gli stessi e continueremo a esserlo. Il caz*o trionfa perché non mente. Il più bel complimento che puoi fare a una donna è un’erezione, amico mio. E poi diciamocelo, se per una volta invece che di screenshot, indignazioni e dichiarazioni di Di Maio si parla del caz*o è un passo avanti, per la cultura del paese.

Riassumendo, per te quella scultura è un simbolo di pace e prosperità.
Sì, ti fa pensare a scopare donne, trans… è bello, scopare. Adesso devo andare che quelli sono i vigili. Comunque scrivi ‘sta cosa, anima il dibattito, la gente deve parlare del ca*zo. Digli che se in una discussione in Internet invece di commentare si limitano a postare una foto di quel monumento, al 90% è la cosa più intelligente da fare.

Provvederò.
Guardi che sono disabile, non lo vede il fogliet-

La comunicazione si interrompe.

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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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