Le Sardine si prendono una pausa, ma non si capisce da cosa

Pubblicato il 26 Maggio 2020 alle 16:43
Aggiornato il: 3 Giugno 2020 alle 20:43
Autore: Nicolò Zuliani

A quanto pare non ci siamo ancora stancati dei capipopolo, ma non è più il momento

Le Sardine si prendono una pausa, ma non si capisce da cosa

È dichiarazione di oggi che uno dei leader delle Sardine ha deciso “di prendersi una pausa”. Da cosa, però, non è chiaro. Dagli assembramenti? Dalle piazze piene? Qual era, l’attività delle Sardine? Perché mentre a tutti piacevano perché sostanzialmente non erano Salvini, quando ci si domandava cosa proponessero nel concreto o di quale fosse lo scopo della loro esistenza, calava il buio.

L’Italia ha già avuto una tornata di gente il cui unico curriculum e scopo era “giovane, onesta e che rendiconterà anche gli scontrini del caffè”. Gente che “non era un partito ma semplici cittadini contro la casta”, che una Toninellata dopo l’altra si sono dimostrati il peggior governo mai visto nella Storia del nostro paese.

Del resto noi amiamo le parabole discendenti.

Siamo passati da DC e PCI con un pizzico di Liberali, Radicali e MSI a Forza Italia, Alleanza Nazionale, Bossi e PD, poi a M5S, Fratelli d’Italia, Italia viva, LeU, Salvini, Fratelli d’Italia e Sardine. Un voto dopo l’altro gli italiani ripercorrono la scala evolutiva al contrario, dai Sapiens verso la materia anfibia. È allucinante vedere come nel giro di 70 anni siamo passati da gente con lo spessore di Turati, Moro, Jotti, Andreotti e Craxi a gente come Salvini, Di Maio e Santori. È come guardare Idiocracy col Fast Forward.

Il punto delle Sardine è che sono una folla, non un partito.

Ovvero esistono solo grazie a un nemico da distruggere, proprio come al tempo i Girotondini. Un partito richiede propositività, idee concrete, piani d’attuazione e un’approfondita conoscenza delle leggi e dei metodi necessari a scriverle e metterle in pratica. Le Sardine dovevano presentare il loro manifesto, ma hanno deciso di posticiparne l’uscita il 28 maggio perché oggi “farebbe solo litigare”, e Luca Santori non vuole “generare una massa di frustrati che stanno più sul web che nella vita reale”.

Come questo cambierà nell’arco di 48 ore non ci è dato sapere, ma sotto non c’è niente. Nulla. Da quando il leader dell’opposizione non può andare a farsi selfie al Papeetee, questi tizi agonizzano in secca. Per loro Salvini non è il nemico, quanto l’oceano in cui sguazzano.

“Anche i muti potranno parlare, mentre i sordi già lo fanno”

Questo non è sufficiente a nulla.

Non basta a fare un’opposizione (all’opposizione, vabbé…), non basta a fare un partito, non basta a fare un movimento, non basta nemmeno a fare una comunità; forse basta per fare assemblee d’istituto e autogestioni, ma di gente che “è ignorante, non sa fare un falso in bilancio HAHAHAHA” ne abbiamo visti tanto da riempire il circo Togni.

Dopo la pandemia in mano al M5S ci manca solo la peggior crisi economica dal dopoguerra in mano a Salvini e/o all’opposizione gente non ha nulla da proporre, nulla di programma, nulla di carisma e crede Aldo Moro sia stato assassinato dalla mafia. Basta, davvero. Basta praticanti, improvvisati, capipopolo, disoccupati, comici volontari e involontari, semplici cittadini e soliti idioti; governare il paese è un compito per gente capace, competente e con esperienza provata.

Basterebbe prendersi la briga di leggere il curriculum di chi votiamo.

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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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