Obbligo termoscanner bar, ristoranti e negozi: come cambiano le regole

Pubblicato il 1 Giugno 2020 alle 13:37
Aggiornato il: 24 Giugno 2020 alle 23:32
Autore: Daniele Sforza

Tra le novità della fase 2 si parla anche di obbligo termoscanner nei bar, ristoranti e negozi: ecco come cambiano le linee guida.

Obbligo termoscanner bar, ristoranti e negozi: come cambiano le regole
Obbligo termoscanner bar, ristoranti e negozi: come cambiano le regole

In vista dell’apertura dei confini regionali, cambiano ancora una volta le linee guida sui comportamenti da adottare nei locali e non solo, in seguito alle direttive del Comitato tecnico scientifico. Sparisce il modulo di autocertificazione, ma resta l’obbligo di indossare le mascherine e guanti, soprattutto in luoghi chiusi, e la distanza interpersonale di sicurezza. Obbligo termoscanner all’ingresso di bar, ristoranti e altri tipi di locali, allo scopo di rilevare subito la temperatura ai clienti, mentre l’informativa sulle misure di precauzione e i comportamenti da adottare dovranno essere compresi da italiani ed eventuali turisti stranieri.

Obbligo termoscanner nei locali

L’obbligo di utilizzare il termoscanner è in realtà una raccomandazione fortemente consigliata. Il dispositivo finalizzato alla rilevazione della temperatura corporea del soggetto e a individuare eventuali stati febbrili e persone influenzate è fortemente consigliato fuori da bar, ristoranti, negozi, supermercati, parrucchieri. Così come fortemente raccomandato, se non propriamente obbligatorio, redigere una lista di nomi, cognomi e numeri di telefono da tenere in archivio per 14 giorni: la finalità è quella di individuare più rapidamente i contatti avuti dopo una riscontrata positività.

Stabilimenti balneari, centri benessere, piscine e palestre: le nuove regole

Cambierà anche il modo di andare al mare. In particolare, negli stabilimenti balneari e nelle spiagge gli ombrelloni dovranno essere distanziati. Nei campeggi l’opera di sanificazione avverrà 3 volte al giorno qualora il 70% o più delle piazzole prive di servizi igienici siano occupate.

Per quanto riguarda i locali di servizi alla persone, tra i quali rientrano centri massaggi, centri di abbronzatura, estetisti, tatuatori, va assicurata la distanza tra un lettino e l’altro. Il massaggiatore può operare anche senza guanti ma dovrà lavare e disinfettare le mani prima e dopo ogni trattamento e non toccarsi mai le parti del viso durante il massaggio. Per quanto riguarda quei centri dove gli operatori non possono mantenere la distanza con i clienti mentre lavorano, i primi dovranno indossare mascherina FFP2 senza valvola, ovvero quella che protegge se stessi e gli altri.

Cosa non si potrà ancora fare dal 3 giugno

In tutti quei centri dove è prevista attività di front office, gli sportelli dovranno avere adeguata protezione, da tradursi in barriera di vetro o parete protettiva (anche in plexiglass) che funzioni da ulteriore separazione tra l’impiegato e il cliente.

In piscine e palestre bisognerà garantire la distanza laddove necessario e quindi bisognerà riorganizzare appositamente gli spazi. Per quanto riguarda le piscine, ci saranno 7 metri quadri di superficie di acqua a persona e ovviamente è obbligatorio l’utilizzo della cuffia. Nelle palestre, invece, la distanza interpersonale di sicurezza è la stessa imposta ai runner e agli sportivi in generale, ovvero 2 metri tra una persona e l’altra.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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