Genesi e prospettive del terzo polo

Pubblicato il 22 Dicembre 2010 alle 23:46 Autore: Gabriele Bracci
terzo polo

Tali eletti assumerebbero, dunque, un ruolo “pivotale” che andrebbe ad incidere proprio sull’obiettivo di fondo dell’attuale legge elettorale: ovvero l’obbligo di dichiarare le alleanze prima del voto in modo da consentire agli elettori di scegliere la coalizione di governo in anticipo, senza delegare la formazione di quest’ultimo ad accordi post-elezioni in un’ottica prettamente proporzionale. Stando ai sondaggi attuali – che stimano il Polo della Nazione attorno al 10-15% – questo scenario sembra essere piuttosto realistico, anche se non tiene conto di alcuni impedimenti di ordine tecnico e politico che ci accingiamo a menzionare.

Riguardo ai primi, è importante ricordare che se il Polo della Nazione volesse presentarsi come coalizione, preservando i simboli di ogni forza politica (e “pesando” di conseguenza ogni singolo partito) avrebbe il vincolo di superare la soglia del 20% richiesta al Senato (regione per regione) per accedere al riparto dei seggi. Una soglia, il cui superamento non può assolutamente dirsi certo,  che costringerebbe con molta probabilità il Polo della Nazione a presentarsi sotto forma di un’unica lista. In questo caso, infatti, lo sbarramento si ridurrebbe all’8% (sempre in ogni regione) con la conseguenza, però, che forze come Futuro e Libertà o l’Api di Rutelli, non avrebbero modo di “pesarsi” in ogni singola regione. Aspetto, questo, che in assenza della possibilità di esprimere preferenze, potrebbe creare tensioni al momento della formazione delle liste.

Al momento, però, l’idea di Casini (come da lui specificato alla trasmissione radiofonica “Radio anch’io”) sembra essere quella di presentarsi sotto forma di coalizione. Un’idea, che il leader centrista dovrebbe valutare attentamente perché oltre alle problematiche appena esposte per il Senato, vi è anche alla Camera il  vincolo (per le coalizioni) di superare il 10% dei voti per far eleggere i propri rappresentanti in parlamento. Per rendere bene l’idea del rischio che tale formazione correrebbe presentandosi sotto forma di coalizione basti pensare ad un ipotetico risultato del 9,5% che significherebbe automaticamente esclusione dal parlamento per la prossima legislatura.

 

Per ciò che concerne gli impedimenti politici, invece, il più importante rappresenta la possibilità che la risicata maggioranza di centrodestra possa, anche imminentemente, procedere ad una modifica della legge elettorale che preveda anche per il Senato un premio di maggioranza applicato a livello nazionale. Stando alle ultime indiscrezioni, Berlusconi sembra essere orientato proprio a muoversi in questa direzione con l’obiettivo primario di togliere ogni potere di condizionamento al Terzo polo. Se tale modifica dovesse concretizzarsi, la formazione di Fini, Casini e Rutelli, oltre a vedere ridotto enormemente il suo potenziale di ricatto, sarebbe ovviamente più soggetta agli appelli al “voto utile” che in campagna elettorale verrebbero sicuramente portati avanti sia dalla compagine berlusconiana che da quella di centrosinistra. La competizione dunque verrebbe fortemente bipolarizzata ed il Polo della Nazione potrebbe vedersi portare via voti dalle due formazioni maggiori.

Entrambi questi aspetti, dunque, sembrano essere importanti ma non esauriscono le problematiche alle quali dovrebbe far fronte la nuova coalizione (perché per ora di questa si sta parlando). Un nodo da sciogliere piuttosto velocemente è infatti quello della leadership, ovvero della personalità sulla quale – in base alla legge elettorale vigente – sarà apposta l’etichetta di “candidato premier” per le prossime elezioni. Sia Fini che Casini ambiscono a questo ruolo, ma – anche per interessi di partito – difficilmente l’uno si farà da parte per far posto all’altro. Proprio per evitare scontri, infatti, nelle ultime ore si sono intensificati gli sforzi per ricercare un candidato “esterno” ai partiti come per esempio Luca Cordero di Montezemolo, il quale però ha risposto molto laconicamente ai diretti interessati: «Io leader del polo della nazione? Lo escludo. Quello che non escludo è di continuare a fare il mio mestiere e di continuare con grande passione a buttarmi anche nel volontariato con Telethon».

(per continuare la lettura cliccare su “3”)

Per commentare su questo argomento clicca qui!