Cosa fare in un hotel a cinque stelle, se non puoi uscire?

Pubblicato il 3 Luglio 2020 alle 21:34 Autore: Nicolò Zuliani

Un finale assolutamente imprevedibile regalato dal magico mondo dei dilettanti messi in posti di sicurezza e/o ordine pubblico.

Cosa fare in un hotel a cinque stelle, se non puoi uscire?

Nello stato di Victoria, in Australia, sono appena stati registrati 33 nuovi casi di Covid19, di cui 31 non hanno idea di come l’hanno contratto. In tutto sono 73 ricoveri e 370 contagi. È la cifra più alta registrata in città fin dall’inizio dell’epidemia. Il governatore Daniel Andrews mette un budget di tre milioni di dollari per un’indagine approfondita così da capire cosa sia successo; si scopre che buona parte dei contagiati erano stati in quarantena dentro lo Stamford plaza hotel, il Rydges hotel e lo Swanston, dov’erano confinati gli ospiti provenienti dall’estero. È strano, perché in alberghi tanto prestigiosi – sono tutti a cinque stelle – ci si aspetta l’igiene sia alta e il personale qualificato.

Dopo aver ascoltato testimoni e contagiati salta fuori che per assicurare l’ordine e il mantenimento della quarantena, gli alberghi si erano dotati di guardie di sicurezza extra: queste non avevano ricevuto alcun addestramento, in alcuni casi gli era solo stato fatto un discorso di cinque minuti per poi essere posizionati nelle hall, nei corridoi e negli ingressi. I loro curriculum erano semplici: “sono un ragazzino di vent’anni fisicato in uniforme”.

In caso si tratti di sorveglianti di profumerie e negozietti può anche funzionare.

Il problema arriva quando all’interno di questi alberghi ci sono persone single, con mentalità anglosassone e che per quindici giorni non possono usufruire di amanti, amici o Tinder, ma hanno a disposizione una camera da letto e il bar nella hall. Accade quindi l’impensabile: cominciano a fornicare tra loro come conigli in un free for all dove oggi uno, domani l’altra, alla fine gli alberghi diventano depositi di armi batteriologiche. Poi il lockdown finisce e i residenti sono liberi di vagare per l’Australia spargendo il morbo a destra e a manca.

Quanti? A una stima approssimativa, si parla di 60,000 persone.

Così, per una trombata, ora a Melbourne 300,000 persone tornano in lockdown e si preparano a un disastro. Sarà un’estate interessante, per gli australiani.

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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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