Ad Atene sorge Alba Dorata tra pogrom e intimidazioni. Con l’aiuto dei Colonnelli.

Pubblicato il 19 Maggio 2012 alle 11:28 Autore: EaST Journal

Ma come ha fatto un movimento che alle elezioni del 2009 ha faticato ad arrivare allo 0,23% a compiere un tale balzo ed entrare in parlamento?

La campagna elettorale si è basata su intimidazioni, aggressioni agli stranieri e ad oppositori politici, si vedano persino spedizioni punitive in due seggi elettorali di Atene lo stesso giorno delle elezioni, ma anche sull’assistenza agli anziani abbandonati dallo stato sociale, la distribuzione di pacchi alimentari alla popolazione e di vestiti ai senza tetto, oltre alla realizzazione di “servizi di sicurezza” al cittadino, insomma un mix dirompente in una società sempre più disperata, che nel breve periodo non vede una via d’uscita dalla crisi.

Si avvalgono di numerosi militanti, che ogni giorno distribuiscono migliaia di volantini per le strade dell’Attica, inoltre sembra ricevano un forte sostegno da parte di esponenti della Giunta, la dittatura dei Colonnelli che governò il paese tra il ’67 e il ’74. Non è un mistero infatti che nel 1984 Nikolaos Michaloliakos, leader di Alba Dorata, sia stato innalzato ai vertici del partito di estrema destra Ethniki Politiki Enosis (Unione Politica Nazionale), dal quale Alba Dorata oggi trae le basi e il programma, per ordine diretto di Georgios Papadopoulos, promotore del colpo di stato e capo proprio del Regime dei Colonnelli.

Nel 1998 i quotidiani Eleftherotypia e Ta Nea denunciarono addirittura legami tra Alba Dorata e le forze armate greche oltre a quelle di polizia.

A oggi comunque non si può sapere quale ulteriore risultato potrebbero ottenere in caso si debba ricorrere nuovamente alle urne nel breve periodo, ma una cosa ormai risulta chiara a tutti, i partiti di estrema destra Alba Dorata 7% (21 seggi), i Greci Indipendenti 10,6% (33 seggi), Laos 2,8% al momento extraparlamentare, ma lo sbarramento è solo al 3%, sono una pesante realtà con la quale le altre forze politiche si dovranno confrontare prima o poi, per non commettere lo stesso errore dei decenni passati, facendo finta che non ci fossero problemi e che le cose si sarebbero messe a posto da sole.

Da EastJournal

di Marco Marchionni

L'autore: EaST Journal

East Journal è un progetto di giornalismo partecipativo che nasce dal basso, fatto da giovani e senza fini di lucro. East Journal è una testata registrata presso il Tribunale di Torino, n° 4351/11, del 27 giugno 2011. I contenuti sono condivisi con Termometro Politico grazie alla partnership nata da marzo 2012 tra le due testate giornalistiche. Il nostro obiettivo è quello di raccontare la “nuova” Europa, quella dell’est, che rappresenta il cuore antico del vecchio continente. La cultura e la storia ci insegnano la comune appartenenza. L’europeismo critico è dunque una nostra vocazione. Tra i nostri temi più cari figurano poi la tutela delle minoranze, l’analisi dell’estremismo di destra, la geopolitica energetica, il monitoraggio del crimine organizzato transnazionale.
Tutti gli articoli di EaST Journal →