Nuovi lockdown Italia: cosa si rischia e quando potrebbero scattare

Pubblicato il 13 Agosto 2020 alle 15:44 Autore: Guglielmo Sano

È più corretto usare il plurale, quindi, parlare di “nuovi” lockdown in vista se l’andamento della situazione epidemiologica dovesse continuare a peggiorare

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Nuovi lockdown Italia: cosa si rischia e quando potrebbero scattare

È più corretto usare il plurale, quindi, parlare di “nuovi” lockdown in vista, e non di un unico esteso indiscriminatamente a tutto il paese come avvenuto negli scorsi mesi, se l’andamento della situazione epidemiologica dovesse continuare a peggiorare.

Nuovi Lockdown in vista: il parere del Cts

Nuovi lockdown in vista se l’andamento della situazione epidemiologica dovesse continuare a peggiorare. L’ipotesi concreta è sul tavolo del Comitato Tecnico Scientifico, a dirlo è lo stesso coordinatore del Cts Agostino Miozzo in un’intervista al Corriere della Sera: “tornare indietro sarebbe una catastrofe ma è bene sapere che se i contagi continueranno a salire i lockdown locali saranno inevitabili”. Circola grande preoccupazione dunque tra le autorità, almeno così sembra leggendo le parole pronunciate sempre da Miozzo: “Abbiamo una graduale ascesa dei numeri ma soprattutto abbiamo anche persone giovani che stanno entrando nelle terapie intensive”.

Tra discoteche, scuole e tamponi

Nuovi lockdown in vista? Di certo il ritorno alla normalità è ancora lontano, tra l’altro, con il fisiologico allentamento della tensione dopo mesi di restrizioni si stanno moltiplicando le situazioni a rischio. Innanzitutto, perché le persone sono di fatto tornate a spostarsi tra uno stato e l’altro: “molti Paesi hanno già imposto quarantene. Io credo sia un problema che la Commissione dovrebbe governare meglio, coordinandosi con l’Oms. Suggerire un approccio europeo più coordinato. Ognuno cura il proprio Paese ma viviamo in Europa e le frontiere sono aperte. Questa fuga in avanti di Stati membri e la scarsa capacità di coordinare dovrebbe essere guardata con attenzione” così Miozzo sulla questione dei tamponi obbligatori per chi proviene da Spagna, Croazia, Malta, Grecia, Romania e Bulgaria.

Nuovi lockdown – Altro fattore di pericolo riguarda la riapertura di diversi luoghi di aggregazione con in primis le discoteche: “Nell’ambito del Cts abbiamo sempre avvisato che le discoteche riaperte sarebbero state un pericolo. Quando ci hanno chiesto di concedere spazi di divertimento musicale, abbiamo posto come condizione che ci fossero controlli severi. Però dubito sinceramente che si vada a ballare stando a distanza di due metri” spiega Miozzo. Detto ciò, la priorità del Cts è adesso quella di far tornare gli studenti in classe in tutta sicurezza: sarà quello della riapertura delle scuole, ha concluso il coordinatore del Comitato, il settore “dove si misura la vittoria della nostra battaglia”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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