Vaccino coronavirus: primo test allo Spallanzani, come funziona

Pubblicato il 24 Agosto 2020 alle 14:30
Aggiornato il: 31 Agosto 2020 alle 15:57
Autore: Daniele Sforza

Vaccino coronavirus e stavolta batte bandiera tricolore: primi test all’ospedale Spallanzani di Roma. Ecco in cosa consiste e quando potrebbe essere pronto.

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Vaccino coronavirus: primo test allo Spallanzani, come funziona

Vaccino coronavirus – Oggi, lunedì 24 agosto 2020, è un giorno importante per l’Italia perché all’ospedale Spallanzani di Roma inizierà la sperimentazione sull’uomo del candidato vaccino contro il Covid-19 tutto italiano. Il vaccino è stato progettato dalla Biotech Reithera di Castel Romano, finanziato con un fondo a cui hanno partecipato congiuntamente la Regione Lazio e il ministero della Ricerca, oltre al Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si tratta solo di una prima fase, perché bisognerà aspettare ancora qualche mese prima di concretizzarne l’efficacia.

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Quella che ha inizio oggi all’Istituto nazionale per le malattie infettive dello Spallanzani, infatti, è solo la prima fase di un processo che ne prevede altre due, che riguarderanno dei test su un campione più ampio di pazienti al fine di valutarne i risultati e dimostrarne l’efficacia.

Il candidato vaccino italiano ha un nome, Grad-CoV2, e oggi sarà sottoposto a una sola persona, che sarà poi tenuta in osservazione nelle ore seguenti alla somministrazione. Tra quattro giorni, se tutto va bene, altre due persone dovrebbero sottoporsi alla vaccinazione sperimentale, e così via fino al raggiungimento dei 90 pazienti volontari, che andranno a completare la Fase 1.

Vaccino coronavirus – I volontari sono ripartiti tra un 50% di età compresa tra 18 e 55 anni e un altro 50% di individui compresi tra 65 e 85 anni. Ciascuno dei due gruppi è suddiviso in altri 3 sottogruppi formati da quindici persone, a ciascuna delle quali saranno somministrate tre dosi crescenti.

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Test allo Spallanzani, come funziona

Come viene chiaramente spiegato da SkyTg24, questo vaccino “si basa su un virus reso inoffensivo e incapace di moltiplicarsi”, della famiglia degli adenovirus (a questa classe appartiene il raffreddore), “usato come una navetta per trasportare nelle cellule l’informazione genetica che corrisponde alla proteina Spike”, che altri non è che lo strumento che il Covid-19 usa per invadere le cellule. La proteina porterà le cellule a produrre solo quel frammento di proteina, al fine di stimolare la produzione dei relativi anticorpi. Stando ai test effettuati sui topi, oltre alla produzione degli anticorpi sono stati riscontrati buoni risultati anche dalla risposta delle cellule immunitarie.

Vaccino coronavirus – La commercializzazione del vaccino, ha affermato il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia, se tutto va bene potrebbe arrivare già per la prossima primavera, se il percorso sperimentale procederà senza intoppi concludendosi entro la fine di quest’anno. A ogni modo la fase 1 dei test servirà a capire se possono esserci effetti collaterali, mentre per la fase 2 e la fase 3 si cercherà di curare tramite questo vaccino le persone che hanno avuto un contagio più grave, in quei territori (come il Brasile, ad esempio) dove il virus è ancora più forte.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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