Visita fiscale Inps: certificati malattia in calo, dati secondo trimestre 2020

Pubblicato il 31 Agosto 2020 alle 10:49
Aggiornato il: 3 Settembre 2020 alle 21:49
Autore: Daniele Sforza

Anche la visita fiscale Inps è stata compromessa dall’emergenza sanitaria: i certificati di malattia presentati sono in calo.

Visita fiscale Inps certificati malattia in calo
Visita fiscale Inps: certificati malattia in calo, dati secondo trimestre 2020

La visita fiscale Inps è tra gli istituti stravolti dall’emergenza sanitaria da coronavirus, a causa del lockdown, delle misure restrittive e della chiusura delle imprese, con forte riduzione dell’attività lavorativa. Stando all’Osservatorio statistico sul Polo unico di tutela della malattia, che riepiloga i dati relativi al secondo trimestre 2020, le visite di controllo fiscale da aprile a giugno 2020 sono risultate in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Visita fiscale Inps secondo trimestre 2020: certificati malattia in diminuzione

L’Osservatorio, lo ricordiamo, ha lo scopo di monitorare il fenomeno dell’astensione dal lavoro per malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici e la raccolta dei dati ha preso come riferimento i certificati medici inviati dal medico nonché le visite fiscali effettuate dall’Inps stesso.

Parlando strettamente di numeri, nel secondo trimestre 2020 sono stati 3.187.689 i certificati medici inoltrati: l’80% di questi ha riguardato il settore privato. Nel secondo trimestre del 2019, invece, erano stati presentati 5.362.989 certificati in totale, di cui il 74,4% proveniva dal settore privato. L’Inps rende noto che a livello territoriale si segnala un forte calo del numero dei certificati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, accentuato in misura maggiore per il settore pubblico, dove si registra un -53%, rispetto a quello privato, dove si registra un -36%. Questi dati derivano in prevalenza dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, in particolare dalla chiusura delle aziende private appartenenti a settori di attività economica non essenziali e al regime di smart working, rilevante in misura maggiore per i dipendenti pubblici: questi fattori, infatti, hanno determinato un accesso molto limitato agli studi dei medici di base.

Difficile fare un raffronto generale con il secondo trimestre 2019, in quanto c’è stata la sospensione dell’attività di verifica ispettiva sulle malattie dichiarate dai lavoratori fino al 10 agosto 2020, sempre a causa del Covid-19. In conclusione, in un documento allegato al report, si segnala un incremento considerevole delle certificazioni di malattia pervenute all’Inps da parte dei lavoratori dipendenti del settore privato e di quello pubblico a partire da fine febbraio, ovvero da inizio pandemia. Per ulteriori approfondimenti, si rimanda a questo link.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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