Quanto guadagna la chiesa e patrimonio totale. I dettagli

Pubblicato il 15 Settembre 2020 alle 15:08 Autore: Claudio Garau
Quanto guadagna la chiesa e patrimonio totale. I dettagli

Quanto guadagna la chiesa e patrimonio totale. I dettagli 

Uno degli argomenti di dibattito destinati a non passare mai di moda è quello legato alla seguente domanda: qual è il patrimonio della chiesa? ovvero, in buona sostanza, quanto guadagna? Tra beni mobili e beni immobili, è difficile fare una stima precisa di quanto guadagna la chiesa, ovvero quante sono le sue ricchezze attuali. Tuttavia, qui di seguito cerchiamo di fare il punto sull’argomento, ben consci però che ricostruire con estrema precisione i numeri del patrimonio totale è pressocchè impossibile, stante anche la segretezza tipica di alcuni ambienti del Vaticano.

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Quanto guadagna la chiesa: alcune cifre di riferimento

In effetti, non è errato dire che solo i “piani alti” della capitale del Cattolicesimo, ovvero il Vaticano, conoscono i numeri reali (e forse neanche tutti). La stima in via indicativa, che si può dare delle disponibilità finanziarie – ovvero della parte mobiliare – della Santa Sede e della Città del Vaticano, quindi del governo centrale e non diocesi o congregazioni religiose, è corrispondente a circa 5 miliardi di euro: anch’esse hanno subito una diminuzione dovuta alla crisi dei dei mercati ed al crollo dei tassi di interesse, dato che fino a qualche anno fa tale ricchezza era praticamente il doppio.

Per quanto riguarda la parte immobiliare, gli osservatori ritengono che il patrimonio valga all’incirca 6 miliardi di euro, tenendo in considerazione i soli edifici non funzionali all’attività istituzionale della chiesa stessa. Ma questi sono numeri complessivamente bassi, se rapportati alla stima del patrimonio, che comprende congregazioni religiose e diocesi, sparse per il globo: 2.000 miliardi è infatti la cifra stimata con riferimento al patrimonio immobiliare mondiale, in cui sono incluse anche strutture come università, ospedali e scuole.

Ma d’altronde ricostruire il quadro delle ricchezze e capire quanto guadagna la chiesa e su quali risorse può contare sono operazioni ardue, perchè si fa i conti con una pluralità di elementi e con una comunità con secoli e secoli di storia. Conventi, monasteri, cattedrali, musei, chiese di provincia, ospizi, orfanotrofi, opere d’arte, gioielli, donazioni, testamenti, alberghi per pellegrini e turisti, terreni ed abitazioni date in locazione, ma non solo: sono beni di alto valore economico, che generano un guadagno e che vengono gestiti in via esclusiva dal Vaticano stesso.

Ecco dunque che appare evidente la difficoltà di procedere ad una completa catalogazione dei beni e delle ricchezze, onde addivenire a risultati e stime corrispondenti, o quanto meno vicine, ai dati reali.

Ior e Apsa: a cosa servono?

D’altronde se parliamo di Vaticano e di quanto guadagna la chiesa, non possiamo non ricordare che si tratta pur sempre di uno Stato. In quanto tale, esso ha una dettagliata organizzazione interna e non sempre le informazioni – specialmente quelle di natura finanziaria – vengono comunicate all’esterno. L’attività del Vaticano è regolata da un complesso sistema di enti e funzioni e, tra essi, dobbiamo qui menzionare – per l’argomento trattato – il cosiddetto Ior, vale a dire l‘Istituto delle opere religiose.

Lo Ior può definirsi un’istituzione finanziaria pubblica della Santa Sede, creata nel 1942 da papa Pio XII.

L’ente citato ha competenze delicate, dato che si occupa principalmente della custodia dei beni mobili e immobili ad esso trasferiti e destinati alle opere di religione e carità. In verità, la storia dello Ior non è cristallina, in quanto in passato è stato al centro di vari scandali, finanziari e non. Tra essi, non possiamo non menzionare, quanto meno, “l’affare Sindona” e il crac del Banco Ambrosiano.

In base a quanto comunicato proprio dal sito web del Vaticano, nel 2018 tale Istituto ha gestito un utile netto di corrispondente a circa 17 milioni di euro: certamente cifre non esigue, ma che sono ben lontane dal totale del patrimonio e che appaiono insufficienti a dirci quanto guadagna la chiesa realmente.

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Tra le istituzioni aventi rilievo sul piano finanziario non possiamo non ricordare anche l’Apsa, ovvero l’amministrazione del patrimonio della sede apostolica: essa è definita anche la “banca centrale della Santa Sede”, con funzioni di tesoreria, ed emette la moneta nazionale, ovvero l’euro, ma su autorizzazione della UE. Il ruolo dell’Apsa è cruciale perchè deve gestire i beni mobili ed immobili legati al funzionamento di tutto il complesso di organi e autorità che costituiscono l’apparato amministrativo della Santa Sede. Compito tipico dell’Apsa è anche quello di compiere gli investimenti e di gestire dunque il patrimonio economico della chiesa. Secondo gli osservatori, le cifre gestite dal questa istituzione ammontano ad alcuni miliardi di euro.

Concludendo questa sintetica rassegna delle fonti di patrimonio e di guadagno, è possibile tuttavia farsi un’idea di massima sulle disponibilità economiche della chiesa: si tratta di non meno di alcune migliaia di miliardi, tra ricchezze situate in Italia e ricchezze situate nel resto del pianeta.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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