Reddito di cittadinanza ottobre 2020: 400mila famiglie escluse, ecco perché

Pubblicato il 28 Settembre 2020 alle 14:40 Autore: Guglielmo Sano
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Reddito di cittadinanza ottobre 2020: 400mila famiglie escluse, ecco perché

Il Reddito di cittadinanza in scadenza per 400mila famiglie: a settembre 2020, infatti, il sussidio compie il 18esimo mese, l’ultimo in cui si può usufruire dello strumento di sostegno economico secondo la normativa per chi ha fatto domanda a marzo 2019. Quindi, niente assegno almeno per un mese per i “primi” beneficiari: successivamente potrà essere inoltrata una nuova richiesta.

Reddito di cittadinanza: in scadenza per 400mila famiglie

Con l’assegno di settembre 2020, il Reddito di cittadinanza scade per circa un milione di persone; Infatti, i più o meno 400mila nuclei familiari che hanno fatto domanda a marzo 2019, mese di esordio del sussidio, hanno raggiunto la 18esima mensilità, l’ultima prevista dalla normativa. Dunque, ricevuto l’assegno di settembre 2020, molti beneficiari dovranno aspettare almeno un mese (30esimo giorno successivo all’ultima ricarica di settembre) prima di poter inoltrare una nuova domanda (altri 18 mesi al massimo) e, in pratica, fino a novembre 2020 per ricevere – in caso di accoglimento della richiesta – l’assegno per l’importo spettante (bisogna comunicare nuovamente il proprio Isee). Da precisare che la sospensione non riguarda chi percepisce la Pensione di cittadinanza.

Come potrebbe cambiare il sussidio?

Mentre il Reddito di cittadinanza compie il suo primo anno e mezzo, è stato direttamente il Presidente del Consiglio Conte ha richiederne la modifica nell’ottica di renderlo, oltre che uno strumento assistenziale, anche un valido aiuto per re-inserire chi lo percepisce nel mondo del lavoro. D’altronde, questo è sempre stato uno degli scopi fondamentali della misura anche se finora non si è mai riusciti a concretizzare su questo versante. Adesso Conte chiede all’Anpal, l’Agenzia nazionale per il lavoro, di velocizzare il lancio di un’app che permetta di incrociare domanda e offerta attraverso il coordinamento delle banche dati di tutte le Anpal regionali. Secondo le indiscrezioni riportate da diversi organi di stampa, Conte avrebbe dato mandato al ministro del Lavoro Catalfo di istituire una task force che porti a termine il progetto in 6 mesi. Da parte sua il Presidente del Consiglio starebbe valutando la possibilità di modificare il regolamento del Reddito dove concede ai beneficiari la possibilità di rifiutare le prime due offerte di lavoro nel corso dei primi 18 mesi di erogazione del sussidio.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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